Un venerdì caldissimo a Torino per lo sciopero generale

La politica si divide. Il Pd aderisce all'iniziativa del sindacato, Forza Italia chiede a Landini di non fare politica

Felica Bello 02/10/2025
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Manifestazioni in tutte le province del Piemonte domani in occasione dello sciopero generale. Ad annunciarle la Cgil, che spiega: «Lavoratrici e lavoratori sciopereranno e scenderanno in piazza per esprimere solidarietà e dissenso verso gli attacchi inferti alla Global Sumud Flotilla, per ribadire l'urgenza di fermare ogni intervento militare nella Striscia e garantire corridoi umanitari e mettere in sicurezza la popolazione civile». Ad aprire la giornata sarà Torino, con la partenza in corteo da Piazza Palazzo di Città alle 9. Alla stessa ora si terrà il concentramento di Asti, di fronte alla Prefettura, con successiva partenza per il corteo che raggiungerà Piazza San Secondo. A seguire, nel vercellese, due piazze con concentramento alle 9:30: a Vercelli e a Borgosesia. Alla stessa ora anche manifestazione a Cuneo. Nel pomeriggio si terranno invece le iniziative di Alessandria (alle 17), Biella (con concentramento ai Giardini Zumaglini alle ore 17:30), Novara (con corteo in partenza alle 17 da piazza Cavour) e Verbania (con corteo in partenza alle 17 da piazzale Flaim).

Lo sciopero generale indetto per sabato divide la politica piemontese. «Anche il Partito Democratico piemontese sarà in piazza, insieme a lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini che non vogliono restare indifferenti di fronte al genocidio, ai crimini di guerra, alle continue violazioni del diritto internazionale e all'affermazione del diritto del più forte». Ad annunciarlo è il segretario regionale del Pd Domenico Rossi.

«Condividiamo il profondo senso di giustizia che attraversa il Paese in queste settimane - aggiunge Rossi - e chiediamo al governo Meloni di smettere di criminalizzare le lotte pacifiche e coraggiose, di intervenire per difendere gli italiani bloccati illegalmente dal governo israeliano e di attivarsi con urgenza per promuovere pace e giustizia in Palestina. Il Pd Piemonte - conclude - sarà presente in tutte le piazze regionali per dare voce a questo impegno collettivo».

Di tutt'altro avviso Forza Italia a Torino. «Parlare di pace mentre si semina odio e caos nelle piazze italiane è un ossimoro corrosivo e incomprensibile: chi sceglie la violenza non chiede giustizia, ma la nega e la calpesta. Torino è stata trasformata, ancora una volta, in un teatro di occupazioni e aggressioni alle Forze dell’Ordine, uomini e donne in divisa a cui va la nostra solidarietà e gratitudine.  Bloccare porti, aeroporti, stazioni, scuole e università non aiuta il popolo palestinese e non porta alcun beneficio. Auspichiamo che prevalga una rapida soluzione di pace e ci appelliamo a sostenere con responsabilità l’iniziativa messa in campo dagli Stati Uniti, che oggi rappresenta l’unica prospettiva realistica per porre fine a un conflitto sanguinoso» dichiarano congiuntamente il senatore Roberto Rosso, vicecapogruppo di Forza Italia in Senato e vicesegretario del partito in Piemonte, e Marco Fontana, segretario cittadino di Forza Italia a Torino.

«È urgente fermarsi e spegnere questa spirale di violenza, alimentata dai soliti gruppi eversivi legati ai centri sociali che da anni flagellano Torino. Questi atti non sono voce del popolo, ma eco di un disordine organizzato: anche chi ha manifestato pacificamente deve dissociarsi e isolare chi trasforma le piazze in campi di battaglia» proseguono Rosso e Fontana.

«Un appello che rivolgiamo anche a una certa sinistra, troppo spesso complice e silenziosa di fronte a queste degenerazioni. È tempo che il buon senso prevalga sulla propaganda, che la ragione prenda il posto dell’ideologia e che ciascuno si assuma la responsabilità civile che il momento impone. Il medesimo invito lo facciamo a Landini e ad un sindacato che sta alzando i toni oltre il livello di guardia. Peraltro entrando in un campo non suo visto che qua non si parla di diritti dei lavoratori. Un film già visto in altre epoche tristi per l’Italia. Il sindacato speriamo che torni a fare il sindacato invece di aspirare alle spallate politiche: in primis lo auspichiamo per i lavoratori italiani e torinesi» concludono Rosso e Fontana.

Intanto un gruppo di manifestanti della galassia pro Palestina è arrivato in bicicletta nei pressi dell'aeroporto di Caselle di Torino, riuscendo poi a entrare a piedi nello scalo tagliando le reti e occupando una delle piste. Qualche momento di tensione si è registrato quando le forze dell'ordine hanno respinto fuori dalla pista i manifestanti. Alcuni voli durante la presenza dei manifestanti hanno subìto dei ritardi e per una quindicina di minuti sono state sospese le operazioni aeroportuali di imbarco e sbarco, ma alla fine dopo venti minuti sono stati sgomberati. Il blitz ha generato le proteste del ministro dei Trasporti Matteo Salvini: «Occupare la pista di un aeroporto, causando problemi e disagi a lavoratori e viaggiatori, non ha nulla a che vedere con la situazione a Gaza. Questi non sono pacifisti, ma teppisti». 

Continuano però a crescere le adesioni al flash mob organizzato dalla reti #DigiunoGaza e Sanitari per Gaza, 'Luci sulla Palestina: 100 ospedali per Gaza': gli ospedali che saranno illuminati dalle operatrici e operatori sanitari sono arrivati a 225, dalla Valle d'Aosta alla Calabria alle Isole, e sono oltre 20 mila le iscrizioni via modulo online del personale sanitario, ma gli organizzatori stimano che a partecipare all'iniziativa «contro il genocidio del popolazione palestinese» saranno almeno il doppio. A Torino hanno aderito 1656 sanitari e 26 ospedali. 

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