Scatta l'allarme cinghiali al nuovo Parco cinque Laghi di Ivrea
A lanciare un appello la Coldiretti di Torino da sempre contraria al parco
A quattro mesi dall'istituzione del nuovo Parco dei cinque laghi di Ivrea restano ancora dubbi sulle risorse a disposizione per il suo funzionamento. A dare l'allarme è la Coldiretti Torino, da sempre contraria al parco.
«Siamo appena alla presentazione di una bozza di Piano - sottolinea il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici - mentre dal 1 giugno, l'entrata in funzione sulla carta del nuovo Parco ha già prodotto l'effetto di bloccare il contenimento dei cinghiali. Per ricominciare con gli abbattimenti dovremo aspettare i nuovi piani faunistici. Intanto i danni da cinghiali continuano».
Per Coldiretti la nuova area protetta mancherebbe di una visione strategica per il futuro: «Il nuovo Parco aggiunge soltanto burocrazia e posti di comando che faranno penare le aziende agricole e i cittadini per ottenere qualunque permesso che oggi si ottiene recandosi in Comune. E questo, mentre tutte le tutele ambientali c'erano già trattandosi di un Sito della Rete Natura 2000 a protezione speciale». Gli agricoltori chiederanno lumi alla Città metropolitana sulle risorse economiche necessarie per la gestione dell'area.