Rinnovabili, il Piemonte accelera

Pianificazione semplificata per raggiungere i 5.000 MW di nuova potenza entro il 2030

Eliana Puccio #formatDate($detail.get("kcnt_cnt.cnt_date"))
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Il Piemonte compie un passo decisivo verso la transizione energetica. La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore all’Ambiente Matteo Marnati, la Relazione tecnica e il Rapporto preliminare ambientale che avviano la pianificazione delle cosiddette “zone di accelerazione”: aree del territorio in cui l’installazione di impianti a fonti rinnovabili sarà fortemente semplificata e più rapida.

Il provvedimento rappresenta il primo atto formale della Valutazione ambientale strategica (Vas), attraverso la fase di “scoping”, e consente alla Regione di allinearsi agli impegni nazionali ed europei. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha infatti assegnato al Piemonte un obiettivo ambizioso: 4.991 megawatt di nuova potenza rinnovabile entro il 2030, un traguardo che richiede un profondo cambio di passo nella pianificazione territoriale.

«Con oggi avviamo ufficialmente il percorso per rendere il Piemonte protagonista della transizione energetica nazionale – spiega Marnati –. Non parliamo di una semplice distesa di pannelli, ma di una pianificazione intelligente che individui dove le rinnovabili possono convivere con il territorio». La linea indicata dalla Regione è chiara: priorità assoluta alle aree già compromesse o antropizzate, come zone industriali, discariche e siti da bonificare, evitando nuovo consumo di suolo agricolo e impatti sul paesaggio.

Secondo il Rapporto preliminare, saranno considerate “zone di accelerazione” le aree industriali esistenti di almeno 5 ettari, le discariche e i lotti in gestione post-mortem, i siti contaminati in fase di bonifica. Rientrano tra le aree idonee anche tetti e facciate degli edifici, parcheggi, aree adiacenti alla rete autostradale entro 300 metri, stabilimenti industriali dotati di Autorizzazione integrata ambientale, invasi idrici, laghi di cava, miniere dismesse e infrastrutture del servizio idrico integrato.

Il piano recepisce il Decreto legislativo 190/2024 e la direttiva europea Red III, che impongono agli Stati membri di mappare le aree idonee e non idonee alle rinnovabili entro febbraio 2026. La Regione Piemonte sta lavorando a una legge specifica che disciplinerà le procedure accelerate, distinguendole dalle aree incompatibili o soggette a regime ordinario. Nelle zone di accelerazione, i tempi autorizzativi saranno dimezzati: da un anno a sei mesi per gli impianti sotto i 150 kW, con la possibilità, in alcuni casi, di esentare i progetti dalla Valutazione di impatto ambientale previa mitigazione.

Un altro aspetto chiave riguarda il riconoscimento degli impianti a fonti rinnovabili come opere di interesse pubblico prevalente, favorendo anche i Ppa (Power Purchase Agreements), contratti diretti tra imprese e produttori che incentivano comunità energetiche e autonomia produttiva.

Con l’avvio della Vas si apre ora una fase di confronto tecnico per definire nel dettaglio la cartografia delle aree. L’obiettivo dichiarato dalla Giunta è chiudere l’iter normativo nel minor tempo possibile, sbloccando investimenti green e rafforzando il ruolo del Piemonte nella sfida dell’energia pulita, accessibile e indipendente dai combustibili fossili.

Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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