Torino sporca, in Sala Rossa attacco al sindaco

Il Consiglio Comunale affronta un’interpellanza generale sui disservizi di Amiat, che rendono la città indecorosa, nonostante l’aumento della Tari deciso dal sindaco Lo Russo

Eliana Puccio 28/01/2025
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Il tema della sporcizia dilagante in città e della raccolta differenziata dei rifiuti effettuata dal Comune di Torino attraverso Amiat è stato al centro dei lavori dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, in occasione della discussione di un’interpellanza generale presentata da Pierlucio Firrao (Torino Bellissima), Federica Scanderebech (Forza Italia) e da altri consiglieri delle opposizioni.

Il titolo, molto evocativo, del documento discusso in Sala Rossa è «Torino è sporca».

Firrao ha spiegato che il sindaco Stefano Lo Russo ha aumentato la Tari, ma che «i risultati non sono adeguati» e «Torino continua a essere pesantemente sporca». «Siamo pieni di segnalazioni di cittadine e cittadini – ha spiegato – e continuiamo a presentare interpellanze sulla presenza di rifiuti, sia in strada che in discariche abusive».

Nel rispondere all’interpellanza, l’assessora all’Ambiente Chiara Foglietta ha spiegato che il Piano di raccolta dei rifiuti viene revisionato annualmente proprio per prevedere eventuali modifiche migliorative e che sono stati organizzati servizi integrativi durante le festività natalizie. «Quest’anno – ha precisato – grazie anche a un accordo sindacale, è stato possibile mettere in campo 60 risorse aggiuntive il 25 dicembre 2024 e 80 tra il 31 dicembre 2024 e il 1° gennaio 2025».

«Il bilancio di Amiat – ha proseguito – ha registrato nel 2021 un risultato netto di 15 milioni e 840 mila euro, nel 2022 di 13 milioni, nel 2023 di 5 milioni».

Ha poi spiegato che nel 2022 Amiat ha effettuato 133 assunzioni di personale, 82 nel 2023, 78 nel 2024. I dipendenti di Amiat al 31 dicembre 2022 erano 1.655, al 31 dicembre 2024 erano 1.683.

«Gli esposti e le segnalazioni – ha detto l’assessora – sono stati 30.395 nel 2022, 25.786 nel 2023, 31.906 nel 2024. Nel 2024 sono stati elevati 1.346 verbali ai condomìni torinesi per infrazioni al Regolamento sulla raccolta dei rifiuti».

Nel dibattito in aula, Domenico Garcea (Forza Italia) ha ribadito che «non è una novità che Torino sia sporca, soprattutto nelle periferie, ora oggetto di immigrazione incontrollata, criminalità e spaccio di stupefacenti». «I sedimi stradali – ha denunciato – sono spesso usati come bagni pubblici». «Servono fatti concreti, con stanziamenti nei bilanci e azioni in sinergia con Amiat, per avere una città pulita e decorosa» – ha concluso.

Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) avrebbe voluto una risposta più ‘politica’ da parte dell’assessora, per capire come si comporterà l’Amministrazione in futuro. «Nonostante gli utili di Amiat e l’aumento della Tari e nonostante gli sforzi della cittadinanza e l’impegno di molti volontari – ha detto – la città non è decorosa e vorrei sapere come intende intervenire l’assessora».

Anche Giuseppe Catizone (Fratelli d’Italia) ha domandato approfondimenti sulle strategie che intende adottare l’Amministrazione: «La città non è pulita e il servizio va assolutamente migliorato – ha sostenuto – e a fronte dell’aumento delle tariffe vorremmo anche un miglioramento della raccolta dei rifiuti e della gestione dei cassonetti, spesso sovraccarichi, sfruttando le nuove tecnologie per capire quando svuotarli».

Per Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) «i numeri – 33 milioni di utili di Amiat e quasi 100 mila segnalazioni in tre anni – confermano che la Città sta diventando sempre più sporca». Ha quindi chiesto una revisione delle deleghe in Giunta per evitare ‘sovraccarichi’ di alcuni assessori e arrivare ad avere soluzioni efficaci.

Andrea Russi (M5S) ha spiegato che anche il suo Gruppo ha sottoscritto l’interpellanza, che riguarda un tema che tocca la qualità della vita dei torinesi, che – ha detto – «percepiscono la città sempre più sporca e meno curata». Ha quindi proposto interventi di sensibilizzazione e di educazione ambientale, un miglioramento della gestione delle eco-isole e più controlli e ‘foto-trappole’ per contrastare comportamenti incivili.

Secondo Federica Scanderebech (Forza Italia) «la percezione che hanno molti cittadini e cittadine è che Torino sia veramente sporca, con muri pieni di scritte, monumenti sporchi, mezzi in sharing che emergono dal verde e dal fiume, tanti escrementi di cani e poche aree a loro dedicate e poche multe, foglie ovunque, senza che si prevedano bidoni per lo sfalcio del verde, eco-isole dove l’immondizia si decompone attraendo topi e scarafaggi». «È una Torino in cui non mi riconosco – ha affermato – ma non vedo alcuno sforzo per migliorarla».

Ferrante De Benedictis (Fratelli d’Italia) ha criticato il mancato funzionamento di cassonetti ed eco-isole: «occorre aumentare i passaggi e ci sono carenze e mancanze nella mappatura delle criticità» – ha precisato.

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