Se le previsioni saranno confermate, per i saldi invernali, che inizieranno sabato 4 gennaio a Torino e in Piemonte e proseguiranno fino al prossimo 1° marzo, lo scontrino medio si aggirerà intorno a 150 euro, in aumento rispetto ai 130 euro del 2024.
È quanto emerge dalla indagine condotta tra i consumatori e i commercianti piemontesi dall’Ufficio studi di Confesercenti in vista dei due mesi di sconti.
«Speriamo – commenta Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti, l'associazione dei commercianti di abbigliamento – che sia così, perché sarebbe un bel segnale. Tuttavia, queste previsioni si prestano a una doppia lettura: rinnovato interesse dei consumatori per i saldi, o acquisti a lungo rimandati che una parte di essi si può permettere solo se scontati».
Secondo l'indagine, quasi un piemontese su due (il 46%, contro il 44% dello scorso anno) acquisterà almeno un articolo in saldo e, come al solito, l'abbigliamento sarà privilegiato da oltre l'80% dei consumatori e delle consumatrici.
L'indagine rileva un ritorno ai negozi di vicinato, indicati da quasi 8 consumatori su 10 come luoghi in cui fare almeno un acquisto, contro il 54% che comprerà online.
«Competenza, qualità e servizio fanno la differenza con il web: l'auspicio è che una parte sempre maggiore di consumatori se ne convinca» – afferma Micaela Caudana.
«Dopo quelli del Natale – conclude Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Piemonte – anche i numeri dei saldi sembrano indicare qualche piccolo elemento positivo: un risultato non scontato, se si tiene conto del rallentamento dell'economia, che rischia di essere aggravato dalla vicenda di Stellantis, del suo indotto e dalle tante altre crisi aziendali aperte in Italia. Ciò non induce all’ottimismo per il 2025 e rischia di avere ripercussioni negative anche sul commercio, a Torino e in tutto il Paese».