Un ragazzino di 13 anni, portiere del Volpiano Pianese, è stato aggredito e picchiato da un genitore della squadra avversaria ed è finito in ospedale.
I fatti, su cui indagano i carabinieri, sono avvenuti domenica pomeriggio su un campo di calcio di Collegno, durante una partita del torneo Under 14 tra Csf Carmagnola e Volpiano Pianese. Al termine della gara, vinta 1-0 dal Carmagnola, si è acceso un parapiglia tra i giovani calciatori.
In quel momento il padre di un giocatore del Carmagnola ha scavalcato la recinzione, è entrato in campo, ha raggiunto il portiere del Volpiano e lo ha colpito con un pugno al volto, continuando a picchiarlo anche quando era a terra. L'uomo, identificato, è stato fermato dai dirigenti delle due squadre.
Uno di loro è rimasto ferito dopo aver ricevuto un pugno. Il giovane portiere è stato portato all'ospedale Martini di Torino, dove i medici hanno riscontrato la frattura del malleolo.
«La Società CSF Carmagnola Queencar, in merito ai fatti accaduti durante l'incontro di calcio giovanile del 31 agosto valido per il Torneo Super Oscar, esprime profondo rammarico e ferma condanna per l'episodio che ha visto il coinvolgimento di un genitore di un nostro tesserato presente sugli spalti». Così in una nota la società coinvolta nella vicenda avvenuta ieri a Collegno, quando un genitore del Carmagnola ha aggredito un 13enne del Volpiano calcio al termine di una partita.
«I valori dello sport, in particolare a livello giovanile, devono sempre ispirarsi al rispetto reciproco, all'educazione e alla crescita personale dei ragazzi. Quanto accaduto rappresenta un comportamento grave e inaccettabile, totalmente distante dallo spirito che la nostra Società promuove e difende quotidianamente. A nome di tutta la Società, che purtroppo non può esercitare controllo diretto su simili condotte, ci sentiamo comunque in dovere di porgere le nostre più sincere scuse alla giovane vittima dell'aggressione e alla sua famiglia, all'intera comunità sportiva coinvolta, agli spettatori, ai ragazzi e alle famiglie che hanno assistito con sgomento all'accaduto» spiega la società.
«Abbiamo inoltre preso immediato contatto con gli organizzatori del Torneo Super Oscar, ai quali abbiamo espresso personalmente il nostro rammarico e le nostre scuse per l'accaduto, consapevoli del danno di immagine e del dispiacere arrecato a una manifestazione che da sempre rappresenta un esempio di sportività e aggregazione. La Società si è già attivata per adottare provvedimenti nei confronti del genitore responsabile del gesto, a tutela dell'immagine del CSF Carmagnola Queencar, ribadendo che simili comportamenti non sono mai stati e non saranno mai tollerati. Contestualmente saranno promossi ulteriori momenti di confronto ed educazione rivolti a tutti i nostri tesserati e alle loro famiglie, per sensibilizzare ancora una volta sull'importanza del rispetto delle regole, degli avversari e dei valori del calcio», dice ancora la società in merito ai fatti di Collegno.
Si tratta di un «episodio sicuramente grave di cui non eravamo a conoscenza. Lo sport è una di quelle attività volte ad aggregazione e benessere, quindi questo episodio è decisamente poco edificante. Esprimiamo massima solidarietà al ragazzo, ai genitori e alla squadra colpita dall'evento». All'agenzia stampa LaPresse il sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli, a proposito dell'aggressione da parte di un genitore della squadra avversaria a un ragazzino 13enne del Volpiano calcio avvenuta a Collegno. «Già spiace se accade qualcosa di simile tra ragazzi, o sugli spalti tra genitori, ma addirittura un genitore verso un ragazzo. Pur non conoscendo i dettagli dell'episodio ci sentiamo di dire che è grave e poco edificante» aggiunge il primo cittadino.
«Infine, la Società si riserva di costituirsi parte civile nelle competenti sedi giudiziarie a tutela dei valori che rappresenta e dell'intera comunità sportiva. Con questo comunicato rinnoviamo il nostro impegno affinché lo sport rimanga sempre un luogo sicuro, educativo e sereno dove i ragazzi possano crescere imparando i valori positivi del calcio e della vita».