Ancora tensioni in Valle di Susa, per l’ennesimo attacco dei No Tav al cantiere della linea ferroviaria ad alta velocità a Chiomonte (Torino).
L'area, in Val Clarea, è stata raggiunta attraverso i sentieri da decine di attivisti No Tav, che hanno sparato razzi e alcuni fuochi d'artificio e hanno fatto una battitura contro le reti che recintano il perimetro.
Alcune persone incappucciate, appartenenti all'ala più oltranzista del movimento che da decenni si oppone alla realizzazione della linea ad alta velocità Tav, vestiti con completi neri e muniti di corde e ganci, hanno strappato intanto alcuni metri di concertina di filo spinato, installata sui jersey a protezione del cantiere.
La ‘passeggiata al fortino di Chiomonte’, come l'avevano chiamata i No Tav negli appelli social, faceva parte delle iniziative legate al campeggio studentesco, iniziato lo scorso 31 agosto a Venaus (Torino), ma che dall’altro pomeriggio si era spostato al Presidio dei Mulini, dove i giovani hanno tolto i sigilli, che erano stati messi a novembre 2023 dalla Digos della Questura di Torino, su mandato della magistratura, quando l'area era stata messa sotto sequestro. Le iniziative del campeggio dovrebbero terminare oggi, ma il condizionale è d’obbligo, dato il perdurare delle proteste.
«In Val Susa si ripete ancora una volta il consumato copione dell'assalto violento al cantiere dell'Alta velocità» – dichiara la vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, Augusta Montaruli.
«Anche questa volta – afferma l’onorevole di FdI – attendo parole di condanna della sinistra, che sono sicura tarderanno ad arrivare. Contro i violenti che combattono lo Stato non ci può essere ambiguità: se lo mettano in testa coloro che strizzano l'occhio agli antagonisti e tentano di regalare loro immobili pubblici come il centro sociale Askatasuna».
«Il pacchetto sicurezza che si esaminerà la prossima settimana in aula alla Camera dei Deputati – aggiunge Augusta Montaruli – ha quanto ancora manca per isolare chi opera una vera e propria azione di sabotaggio. La misura, osteggiata dalla sinistra, che prevede maggior rigore contro chi ostacola un cantiere per un'opera strategica, è fondamentale».
«Grazie a Giorgia Meloni – conclude la deputata – per aver messo la sicurezza al primo posto: il disegno di legge, che dovrebbe essere finalmente approvato in Parlamento nelle prossime settimane, potrà aiutare le forze dell'ordine: è la migliore risposta a chi compie atti eversivi e il miglior sostegno agli operai impegnati nel cantiere».
«Credo che da troppo tempo – afferma il presidente del gruppo di Forza Italia nel Consiglio Regionale del Piemonte, Paolo Ruzzola – si confondano in Val di Susa le proteste con veri e propri atti terroristici. Quanto avvenuto non è una ‘passeggiata’, ma un atto eversivo che va condannato e perseguito senza alcun tipo di distinguo».
«Mi chiedo – si domanda l’azzurro – quanto dovremo ancora andare avanti con chi da decenni sta facendo lievitare i costi di un’opera per fini anarchici, sia per il dilatare dei tempi nella sua realizzazione, sia per gli agenti che bisogna schierare h24 a difesa del cantiere.
«Sarebbe ora – conclude il capogruppo Paolo Ruzzola – di presentare loro il conto di questi costi».