Diverse aziende call center del capoluogo Piemontese hanno annunciato di voler disdire il Contratto Nazionale delle Telecomunicazioni per un altro. Lo hanno denunciato Slc Cgil - Fistel Cisl - Uilcom Uil.
«Se davvero venisse applicato, vedrebbe un taglio pesantissimo di diritti e salario per migliaia di persone. Pesanti riduzioni nel pagamento della malattia, nella quantità di permessi, formazioni fuori dal proprio orario di lavoro, controllo individuale della prestazione, eliminazione degli scatti di anzianità, aumenti inferiori a 50 euro in un triennio a fronte della pesantissima inflazione registrata negli ultimi anni che verrebbero comunque assorbiti, del tutto o in parte, per i lavoratori già assunti e totale smantellamento della clausola sociale nei cambi di appalto. Non ci fermeremo! Attiveremo tutti i canali e i mezzi di lotta possibili per tutelare i diritti dei lavoratori dei call center oltre allo sciopero nazionale già previsto per i primi giorni di gennaio», hanno concluso i sindacati.
Sono numerose lavoratrici e i lavoratori delle sedi torinesi delle aziende di call center aderenti ad Assocontact One os, Ccone, Colligo, Ingo, Tecnocall hanno partecipato alle assemblee sindacali in questi giorni.