I Radicali chiedono la liberazione di Sala e Djalali
Manifestazione nel capoluogo piemontese per la libertà e un appello al governatore del Piemonte Alberto Cirio
«Cecilia Sala è stata a tutti gli effetti rapita dal regime di Teheran; non si tratta di una novità, ma di una regola feroce e disumana di uno Stato criminale che usa liberi cittadini come carne di scambio. Gli esempi sono molti, ma qui voglio ricordare Ahmadreza Djalali, ricercatore che ha lavorato a lungo all'Università del Piemonte orientale e che nell'aprile 2016, a Teheran, è stato arrestato e dopo un processo farsa condannato a morte, accusato di spionaggio a favore di Israele. È detenuto nel carcere di Evin, la stessa struttura dove è detenuta Cecilia Sala insieme a molti altri dissidenti di cittadinanza iraniana e non. L'invito che rivolgo al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, è di sollecitare il nostro ministro degli esteri Antonio Tajani per far presente che sarebbe opportuno chiedere la liberazione di entrambi».
È quanto dichiara Igor Boni, di Europa Radicale, che conclude: «La diplomazia faccia il suo lavoro con il riserbo che occorre per liberare tutti e due».