Domani, giovedì 20 Febbraio dalle 20:30 andrà in onda la puntata di Cash or Trash, programma televisivo trasmesso su canale Nove, dove cinque mercanti si contendono in un’asta oggetti vintage o “trovati in soffitta”, e che vede nel ruolo di “venditore”, per l’occasione, l’Antica Erboristeria Rossi di Novara.
Fondata nel 1953 dall’esperto erborista provinciale Fernando Rossi, figura di riferimento per i novaresi, i quali ancora oggi lo ricordano con tanto affetto impegnato al suo banco del mercato coperto di Viale Dante, l’attività negli anni si è avvalorata del supporto del figlio, il medico Alfredo Rossi. Grazie al prezioso contributo, a loro volta, delle figlie di Alfredo Rossi e alla forte collaborazione con il padre stesso, l’esperienza nel settore erboristico si è arricchita nel punto vendita di Novara, promuovendo così l’apertura del nuovo negozio nel 2011, sito ancora oggi in Via Alcarotti, 15/C, non lontano da dove il caro nonno mosse i primi passi lavorativi.
Oggi l’erboristeria è totalmente gestita dalle “sorelle dottoresse” Rossi: Giulia, laureata in Controllo di Qualità erboristico, cosmetologico e termale, Ludovica, laureata in Farmacia, e Cecilia, laureata in Chimica e tecnologia farmaceutica, tutte presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università del Piemonte Orientale di Novara.
In più di 70 anni di tradizione familiare, quale “antico oggetto” avrà destato la curiosità delle sorelle, tanto da essere disposte a metterlo ad un’asta come quella di Cash or Trash?
Del resto, l’erboristeria Rossi è nota per essere rimasta una delle poche ad avere nella vendita l’esclusività del prodotto “taglio tisana”, come le vere e proprie erboristerie di una volta. Pertanto, le supposizioni sono tra le più disparate: antichi libri di piante medicinali? Gerle o strumenti per la raccolta a mano? Misteriosi alambicchi?
Proprio così, l’attività è volta esclusivamente alla vendita di infusi e decotti di piante officinali, preparati secondo antica formulazione e tradizione, al fine del mantenimento del buono stato di salute.
“Il nostro prodotto ha un fine importante, per questo il lavoro è incentrato in primis sulla qualità dello stesso, ma soprattutto nel supporto concreto e continuativo che offriamo alle persone che si rivolgono a noi, dal semplice consiglio alla consulenza con supporto medico, così da assegnare il miglior trattamento possibile proprio sulla base del principio primum non nocere”.
Perché partecipare al programma?
Il nonno ci suggeriva sempre di “giocare tanto” e noi questo consiglio non lo abbiamo mai dimenticato.
Oltretutto, il papà recentemente ci ha raccontato un aneddoto che rientra nelle strane coincidenze della vita e di cui non eravamo a conoscenza: anche il nonno aveva provato a partecipare ad una programma televisivo “similare” a fine anni ’70, si chiamava “Portobello”, in onda sulla Rai, ma l’oggetto destinato alla vendita non aveva destato interesse.