Il primo paese dipinto in Italia è sul Lago d'Orta

L'idea geniale fu dell'allora sindaco di Orta San Giulio Fabrizio Morea

Paolo Usellini 19/08/2024
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Non solo al Piemonte, ma anche un pezzo di Lombardia è legato il successo del primo paese dipinto italiano dedicato interamente al cinema e alla televisione. Siamo sul lago d’Orta, a Legro, per l’esattezza, nella piccola e (un tempo sconosciuta) frazione del comune di Orta San Giulio. Nacque qui, proprio 25 anni or sono l’idea di Fabrizio Morea, allora presidente della pro loco e poi anche sindaco, di dedicare l’intero paese alle pellicole e agli artisti di famosi film per il cinema o per la tv girate sulle rive di questo lago e non solo.

Ma andiamo per ordine.

Perché a Legro d’Orta si parla di Lombardia? «L’idea di creare un paese dipinto - spiega Morea - mi venne per dare slancio a una parte del comune, Legro, che non era conosciuta ed apprezzata come l’antico borgo di Orta, affacciato sul lago, davanti all’isola di San Giulio. Fui invitato dall’allora presidente dell’azienda di soggiorno di Varese a visitare Arcumeggia, frazione del comune varesino di Casalzuigno, celebre presidio del FAI e lì scoprii come un piccolo paese poteva diventare meta turistica e ‘cantiere’ d’arte con il richiamo di apprezzati artisti di fama che trasformarono un borgo sconosciuto in grande pinacoteca a cielo aperto. Scoprii così artisti di fama internazionale: Renato Guttuso, Aligi Sassu, Gianfilippo Usellini, Giuseppe; Giuseppe Migneco, Remo Brindisi solo per citarne alcuni. Fu così che nacque l’Accademia delle arti e del muro dipinto” ente del terzo settore del quale ancora oggi sono presidente»

LA PASSIONE DI MOREA PER IL CINEMA

Morea, dal 1976 è iscritto al Collocamento lavoratori dello spettacolo con la qualifica di Segretario di produzioni cinematografiche; ha seguito e coordinato molte troupe che sui laghi d’Orta e Maggiore hanno realizzato tanti lavori tratti dai romanzi di Piero Chiara.

Grande appassionato di cinema e di televisione (in Rai per alcuni anni fino al 1999 che lasciò per diventare sindaco. Negli ultimi anni l’ “Accademia ortese dal lago d’Orta è stata chiamata a studiare, dirigere, organizzare e promuovere iniziative artistiche coinvolgendo decine di comuni piemontesi, lombardi e del Canton Ticino.

IL CUSIO, DOVE NACQUE IL CINEMA ITALIANO

La storia del cinema ortese ha radici antiche: del 1913 il primo film muto girato in Villa Crespi, seguito “Juna, la perla del Gange”, al “Gioiello sinistro” (1917) di Eleuterio Rodolfi, di cui sono perse le tracce, ma che rivivono nei murales che abbelliscono la frazione ed anche nella toponomastica di Legro.

Poi dal 1940 fino ai giorni nostri una lunga serie di produzioni internazionali ha scelto come set Orta, il lago, il borgomanerese e i comuni Cusiani; un rinnovato slancio per il turismo che è vocazione primaria per l’intero comprensorio del Verbano Cusio Ossola.

«Per festeggiare il Giubileo dell’Accademia - spiega ancora Morea- erano previsti diversi eventi, ma la concomitanza con la tornata elettorale dello scorso mese di giugno ha fatto spostare di un anno una tra le più curiose proposte che nel 2025 coinvolgerà il ministero della cultura, la Regione Piemonte, Rai, Mediaset e altri importanti enti».

Se ne è parlato nei giorni scorsi ad Orta San Giulio in un incontro alla presenza della consigliera regionale Annalisa Beccaria che, borgomanerese, ben ricorda pellicole girate proprio nella città agognina. L’obiettivo per il prossimo anno è di creare un lungo circuito piemontese di film e sceneggiati televisivi girati negli ultimi 110 anni in Piemonte: 35 i comuni che saranno coinvolti ed ogni amministrazione vedrà rivivere le pellicole girate nel proprio territorio. Proprio di qualche mese fa, infine, è la lettera che Accademia delle Arti ha inviato al presidente del Piemonte Alberto Cirio: contiene la proposta di concedere il riconoscimento regionale di Legro paese dipinto come “luogo di interesse cultuale della memoria cinematografica piemontese”.

“Accademia delle Arti”, infatti, ha regalato al Piemonte un singolare primato nazionale essendo tutt’ora il primo e unico museo all’aperto italiano che celebra il cinema dal 1914 a oggi con ben 80 murales che ne ripercorrono la storia.

“Legro paese dipinto” è “un percorso didattico che dovrebbe entrare di diritto come materia di insegnamento nelle scuola del vostro Paese tanto è ricco di insegnamenti e tradizioni”, ha scritto qualche tempo fa un giornalista tedesco venuto a scoprire i murales dedicati al film girato proprio nel Cusio da un grande artista tedesco, Karl-Heinz Schroth.

Conclude il presidente Morea: «Questo, per significare che l’operazione culturale, di informazione, conoscenza e recupero della memoria del nostro tempo può essere proseguita grazie anche a progetti come il nostro che, negli anni, ha portato il nome del novarese e del Piemonte in tutta Europa e non solo».

Intanto, anche in questi giorni di vacanza, Legro è presa d’assalto da turisti italiani e stranieri che dopo aver scoperto Orta, l’Isola e il Sacro Monte stupiscono difronte al grande murales dedicato a “Riso amaro”, film d’epoca girato nella campagna vercellese e novarese nel 1949, sapientemente restaurato, dopo 25 anni da Simona Munaro e inaugurato dal presidente della Provincia di Vercelli che ne ha sostenuto il restauro con la Provincia di Novara.

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