Passa anche dal Novarese e in generale dal Piemonte Orientale l’itinerario proposto da Roberto Cicala in Andare per i luoghi dell’editoria, pubblicato dal Mulino, al centro del dibattito di sabato 21 settembre alle 16 alla Fondazione Marazza di Borgomanero, con la filosofa Francesca Rigotti dell’Università della Svizzera Italiana, lo studioso Alessandro Carrera dell’Università di Houston e lo storico Giovanni Cerutti, direttore della biblioteca che ospita. Dialogheranno con l’autore, docente all’Università Cattolica di Milano ed editore di Interlinea, collaboratore di riviste e quotidiani con all’attivo vari libri tra cui I meccanismi dell’editoria e antologie di Rodari, Rebora e Vassalli.
Cicala scrive nel libro che «in questo itinerario di carta e parole nell’Italia dei libri le tappe sono rappresentate dalle principali città dove gli editori hanno sede, ma nel passaggio in autostrada o in treno da una capitale all’altra non si può mancare di notare scorci storici di una provincia che segna una frontiera di culture, dialetti, storie e paesaggi». È quanto avviene tra Torino e Milano nella terra tra Sesia e Ticino, verso i laghi, dove a Meina Mondadori aveva la villa Verbanella che ha ospitare i suoi maggiori scrittori (e ad Arona ha avuto la sede dell’editrice durante la guerra, quando Milano veniva bombardata), ma senza dimenticare il colosso De Agostini dagli atlanti incisi sulla pietra alle frontiere multimediali.
Si legge nel volume che «Arnoldo Mondadori amava ospitare i suoi maggiori scrittori nella villa Verbanella a Meina, raccogliendo sul caminetto bianco le firme di chi passava, da Ungaretti a Buzzati, da Disney a Thomas Mann ed Ernest Hemingway». Nel libro si accenna a una giornata dell’editore, in concorrenza con Einaudi, a caccia dell’autore di Addio alle armi, «finalmente incontrato, smarcando un sosia dello scrittore durante una selezione di Miss Italia, proprio dove aveva ambientato le pagine finali del romanzo, al Grand Hotel des Iles Borromées di Stresa. Alla fine, nella villa a Meina (di recente acquistata da Donatella Versace), Hemingway aveva rilasciato un’intervista a un solo giornalista, Eugenio Montale, e aveva detto ad Alberto: “Chiamami Mister Papa”». Aggiunge Cicala riportando un ricordo di Luca Formenton, oggi patron del Saggiatore, che «da quella stessa terrazza, poi coperta, la famiglia Mondadori aveva visto il cielo rosso di Milano bombardata nell’agosto 1943, quando gli uffici sarebbero stati trasferiti ad Arona, in villa Ponti».
«L’idea del volume è scoprire i luoghi dove nascono quei libri che amiamo» annuncia l’autore, tra i maggiori esperti di editoria in Italia, dove sta presentando il libro in un tour che dopo varie città tra cui Trieste, Palermo e Bari toccherà ora altre sedi tra Parma, Venezia e Roma, dopo l’anteprima al Salone del libro di Torino con testimonial d’eccezione come Giuseppe Laterza, Giovanni Hoepli e Irene Enriques di Zanichelli, oltre a Daniela Bonato, curatrice della collana “Ritrovare l’Italia” che con questo titolo Andare per i luoghi dell’editoria festeggia i 70 anni di storia.
Le case editrici sono luoghi dove non sono previste visite guidate, che è possibile fare in queste pagine per scoprire dove nascono i libri che amiamo grazie all’incontro di persone, idee, storie ed emozioni. Dai sestieri lagunari di Manuzio alle gallerie del centro storico di Milano, dalla Mole di libri torinesi tra Gobetti, Einaudi e don Bosco alla Bologna di Zanichelli e del Mulino e fino alla Firenze dei caffè scelti dai poeti per le riunioni di redazione, e ancora dalla Roma di politica e santità alla Napoli delle bancarelle, alla Bari laterziana e alla Palermo della “Memoria” è un itinerario dietro le quinte delle fabbriche dei best seller tra uffici, ville, open space e librerie. Un volume che mancava con una mappa del come e perché si produca tanto sapere in tutta la penisola: è una bibliodiversità che rispecchia la variegata identità dell’Italia di oggi, di cui le case editrici sono uno specchio veritiero tra carta e digitale.
«Il fatto che si chiamino “case” la dice lunga sull’importanza dei luoghi in cui si cucinano le parole per renderle le più appetibili e gustose al palato degli ospiti, cioè i lettori, dentro il piatto dei libri. In gergo è detto davvero “cucina” il lavoro di redazione: è ciò che capita dietro le quinte dei libri per farli nascere. A partire dalle sedi più rappresentative questo viaggio in Italia tenta di tracciare una piccola storia dell’editoria italiana attraverso alcuni marchi consolidati la cui aura permea molti luoghi. È il racconto di un campione di sigle che hanno plasmato l’identità culturale della nostra nazione mediante i gusti e le scelte di editori protagonisti o di letterati editori, due categorie che non sono del tutto tramontate», scrive l’autore nell’introduzione.
Il libro: Roberto Cicala, Andare per i luoghi dell'editoria (Il Mulino), pp. 192, con fotografie, euro 14