Processo Grillo Jr, la difesa, 'presunta vittima non credibile'

Il legale di Ciro: 'è una ragazza con forte disagio giovanile'

10/07/2025
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"Ha gridato al lupo al lupo qualche volta di troppo e per questo credo che anche i suoi amici non le abbiano creduto. Quante probabilità ci sono che una persona sia vittima di due episodi con elementi a tratti simili?". Ha concluso così la sua arringa l'avvocato Enrico Grillo, difensore con il collega Andrea Vernazza, di Ciro Grillo, sotto processo a Tempio Pausania con tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta, per violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa italo norvegese, all'epoca 19enne. e di una sua coetanea. Parlando di due episodi il legale ha fatto riferimento a un altro presunto stupro denunciato dalla stessa studentessa, quello che ha coinvolto l'amico norvegese Enrique Bye Obando, per il quale però la ragazza ha chiesto scusa affermando di aver mentito. Un'arringa dai toni pacati quella dell'avvocato Grillo, nella quale ha contestato i passaggi salienti della requisitoria del procuratore Gregorio Capasso e la ricostruzione dei legali di parte civili. Punto nodale la quantità di alcol consumato dalle due giovani la sera tra il 16 e il 17 luglio del 2019 prima al Billionaire e poi a Porto Cervo nella villetta a schiera di proprietà della famiglia Grillo, dove si sarebbe consumata la violenza. "Ero ubriachissima", aveva ribadito più volte in aula la studentessa. Ma la difesa non ci sta. "Tutti i ragazzi dai primi interrogatori hanno sempre dato la stessa versione sul quantitativo di alcol consumato quella sera. L'unica che invece parla di un quantitativo più elevato ed ingente è la presunta vittima - ha chiarito l'avvocato Enrico Grillo - La sua stessa amica ha dichiarato di aver bevuto, ma ha escluso che fossero ubriache, precisando che erano anche in grado di camminare". Il legale, ricordando che il pomeriggio successivo alla presunta violenza la studentessa era andata in spiaggia per una lezione di kitesurf, ha quindi chiesto provocatoriamente: "Come poteva praticare uno sport se aveva tutto quell'alcol nel sangue?". L'avvocato si è quindi soffermato sull'analisi della galleria fotografica estrapolata dal cellulare della principale accusatrice e riguardante un periodo di trenta giorni successivo ai fatti del 16 e 17 luglio: "Sono oltre 3.300 tra foto e video che non parlano di una persona che sta vivendo un periodo di crisi. Io non do giudizi nè voglio suggestionare i giudici, ma il giorno dopo aver subito un fatto come quello, ciò che la ragazza dice e ciò che fa deve essere valutato sotto il profilo della compatibilità con quello che dice di aver subìto". "La mia impressione - ha ripetuto l'avvocato - è che la ragazza abbia un disagio forte che manifesta con alcune persone, mentre con altre mostra un carattere differente. Una ragazza, insomma, che prova un forte disagio giovanile e un disagio con se stessa".
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