Marco Bucci: "L'adrenalina mi aiuta"

Il candidato presidente del centrodestra alla Regione Liguria è già in campagna elettorale, parla senza remore del tumore che l'ha colpito e dice: "Userò il mio tempo per la Liguria"

Monica Bottino 13/09/2024
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La notizia della candidatura del sindaco di Genova Marco Bucci ha in parte destabilizzato quella parte di politica ligure che non si aspettava che il centrodestra «calasse l’Asso». Le prime reazioni dell’opposizione sono state un po’ scomposte, di puro attacco, ma come ha ricordato il leader di Azione, Carlo Calenda, in una nota riportata da TeleNord, «in Liguria abbiamo consiglieri all’opposizione di Bucci e Toti però dico attenti, lo dico a Orlando, perché Bucci è un bravo sindaco, è una persona con cui bisogna impostare il dibattito sul merito perché se si imposta sul giustizialismo o sul no alle infrastrutture noi non seguiamo».  Intanto si lavora per la lista civica che secondo Bucci, sul modello di quella che l’ha portato in Comune (Vince Genova), potrebbe chiamarsi Vince Liguria. Sul valore di Bucci come amministratore pubblico non hanno avuto alcun dubbio i vertici dei partiti della coalizione di centrodestra e la stessa premier Meloni ha voluto telefonare al sindaco di Genova per chiedergli di scendere in campo. Ma lasciandogli l’ultima scelta, perché quella di Bucci è una decisione umana importante: non è un segreto che il sindaco stia affrontando un tumore metastatico alle ghiandole linfatiche del collo. Si è sottoposto a cure pesanti e ha trascorso l’estate diviso tra lavoro e ospedale Galliera. «Ma - dice - l’adrenalina mi tiene su». «Martedì e mercoledì c’è stato un turbinio di telefonate di persone che hanno cercato di convincermi - ha rivelato ieri alla trasmissione Agorà su Rai3 Bucci - i maggiori leader del centrodestra e la presidente del Consiglio che mi ha dato l’input giusto per poter decidere. E a questa chiamata, come Garibaldi un giorno disse obbedisco, alla fine ho detto obbedisco anch’io». Giorgia Meloni, ha raccontato Bucci, «ha rispettato la mia volontà personale, dovuta alla malattia, mentre dal punto di vista politico mi ha dato il suo consiglio. Il fatto di vedere la cosa in due è un grande segnale di rispetto delle persone».
Il racconto più personale Bucci lo ha voluto fare al Corriere della Sera, in un’intervista dove ha parlato delle sue condizioni, ma soprattutto del timore di lasciare la Liguria in mano «ai signori del no a tutti i costi». La sinistra ha immediatamente risposto definendo la candidatura di Marco Bucci «continuità perfetta con il ‘genovacentrisimo’ di Giovanni Toti, a partire dalle questioni portuali», come ha detto Roberto Arboscello (Pd). Secondo il capogruppo in Regione della Lista Toti, Alessandro Bozzano, invece, «il rischio di Genovacentrismo paventato da Arboscello è un mito che non trova né troverà riscontro nella realtà. Marco Bucci ha dimostrato con i fatti che il suo modello di sviluppo è inclusivo e replicabile in tutta la regione. Durante il suo mandato, Genova ha visto una trasformazione significativa in vari settori e la stessa trasformazione potranno viverla Savona, La Spezia e Imperia». Il modello Genova potrà diventare il modello Liguria.
«È una candidatura voluta di una persona di prestigio, di livello, di professionalità, ma direi soprattutto una candidatura di servizio», è invece il giudizio del sindaco di Imperia Claudio Scajola, che approva la scelta dei segretari politici nazionali che hanno annunciato la candidatura di Marco Bucci  alla presidenza della Regione Liguria per il centrodestra. «Il sindaco di Genova ha accettato in un momento anche difficile della sua vita. Prestare servizio ed amministrare la Liguria è un atto importante e a lui va la nostra gratitudine, gli siamo tutti riconoscenti». Scajola caldeggiava la candidatura di Bucci da tempo: «Essendo in Liguria ed avendo sempre svolto un ruolo per la mia terra, ho a lungo riflettuto assieme a Marco, anche negli ultimi giorni. Era il primo candidato, poi per diversi motivi, lui non ha voluto assolutamente farlo, allora ho visto che c’è stata una confusione, una non capacità da parte dei dirigenti della Liguria di individuare una candidatura. Ben venga, quindi, l’intervento di Roma, che si è avocata questa scelta, e anche io ho dato il mio contributo anche nel convincimento di Bucci».
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