Il Nautico batte anche il meteo e chiude con tutti segni positivi
Più visitatori, più affari, più prove in mare. L'edizione 2025 torna dal 18 al 23 settembre
Diego Pistacchi 25/09/2024
Il numero dei visitatori è sempre un classico. Forse, anzi certamente, è quello meno significativo per chi partecipa al Salone Nautico Internazionale di Genova, ma guai se non ha davanti il segno «+». E anche quest’anno, nonostante allerte arancioni e gialle proprio nel rush finale, alle 14 di ieri si era già in terreno positivo, con un +2,19% rispetto all’edizione del 2023. I 120.864 visitatori (provvisori) indicano la «quantità», ma si confermano soprattutto di «qualità». Il dato ben più interessante per chi era negli stand è quello della qualità delle visite, del reale interesse mostrato. Degli affari conclusi o imbastiti. E in questo senso l’umore è molto alto, come conferma Andrea Razeto, presidente de «I Saloni Nautici», la società organizzatrice della rassegna: «Secondo la grande maggioranza degli espositori, il Nautico ha rappresentato un punto di svolta rispetto a un inizio di stagione meno dinamico. Siamo certi che il grande sforzo dell’organizzazione di ripensare e aggiornare l’esposizione sia parte di questo successo».
Un passaggio non banale, specie per chi ha vissuto di recente gli anni in cui il Salone stesso, la sua utilità, il suo formato, la sua localizzazione erano stati messi in discussione. O più correttamente, sotto attacco persino da parte di alcuni imprenditori genovesi del settore. La vittoria della resilienza e della tenacia «alla genovese» oggi raccoglie i frutti raccontati da altri numeri: 1.052 i brand esposti, 1.030 imbarcazioni in mostra su una superficie espositiva complessiva di 220mila metri quadrati tra terra e acqua, con l’85% di aree all’aperto. Oltre 100 novità con 30 première, 125 convegni e workshop, 1.154 giornalisti accreditati con un incremento del 1,58% rispetto al 2023 e 2.416 articoli pubblicati nel solo periodo della manifestazione (+5,3% sul 2023).
Poi, legato al reale interesse di visitatori che non arrivano a Genova per fare una gita fuori porta o raccogliere adesivi come accadeva negli ultimi decenni del secolo scorso, c’è tutto l’aspetto delle prove in mare. Che è anche l’arma vincente del Nautico genovese, visto che altre realtà non possono regalare questo contatto diretto e realistico con il prodotto. Un’offerta sempre più apprezzata dal pubblico, che quest’anno ha fatto segnare 3.855 uscite, il 24% in più rispetto all’edizione precedente.
Poi ci sono tutti i successi che l’edizione 2024 ha conquistato giorno per giorno, con i suoi appuntamenti, con i suoi ospiti, con l’attenzione ottenuta. Il Salone Nautico si è confermato il luogo del confronto della filiera nautica con il governo e le istituzioni pubbliche, dove vengono presentati i provvedimenti a sostegno del settore e individuati gli interventi normativi e di politica Industriale. Il giorno dell’inaugurazione è stata annunciata dal vice premier Matteo Salvini l’approvazione Regolamento di attuazione al Codice della nautica - con norme a sostegno della piccola nautica, dei superyacht, semplificazioni sulla bandiera italiana, aggiornamento delle dotazioni di sicurezza e l’introduzione dell’attesissimo patentino nautico per i 16enni - del nuovo Titolo professionale del noleggio e l’annuncio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di un tavolo tecnico di confronto con per agevolare il passaggio dalla normativa nazionale a quella unionale.
Un nuovo patto tra imprese e politica che si è creato e che regge. Anche in questo caso, nulla di scontato finora. Saverio Cecchi, presidente all’ultimo anno di Confindustria Nautica ricorda i risultati ottenuti: «Lo scorso anno ho chiesto alla presidente Giorgia Meloni ascolto, cui dovevano seguire attenzione e quindi azione. Abbiamo avuto l’attenzione del governo e iniziano ad arrivare i provvedimenti di cui il comparto ha bisogno. Confido che anche nel ddl Blue economy siano accolte le nostre istanze». Una fiducia sostenuta anche dalle prese di posizione sempre molto gradite agli imprenditori che hanno mostrato le alte cariche dello stato e del governo in visita alla Foce.
Note positive sottolineate anche dal sindaco Marco Bucci, che pur impegnato in campagna elettorale come candidato presidente della Regione, ha voluto far sentire la propria vicinanza al Salone che «si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nel settore della nautica e una vetrina straordinaria per la nostra città. Anche quest’anno il Salone ha confermato la sua posizione come evento di riferimento globale per il settore attirando decine di migliaia di visitatori negli spazi del Waterfront. Questo risultato non è solo il frutto del lavoro di organizzatori e operatori del settore, ma anche un segnale forte della capacità di Genova di accogliere, innovare e rilanciare il proprio ruolo a livello internazionale».
Come da tradizione, la chiusura di un’edizione del Nautico è soprattutto l’occasione di guardare al futuro. Nel 2025, a Genova il Salone tornerà dal 18 al 23 settembre. I numeri? La speranza è quella che possano sempre essere in crescita, ma dopo tanti rialzi, anche il mantenimento delle posizioni sarebbe un gran risultato. Carla Demaria, consigliere delegato del gruppo Sanlorenzo il cantiere dei superyacht su misura e amministratore delegato di Bluegame, tira le prime somme, positive, sull’andamento del 2024. Per l’industria nautica il 2023 si è chiuso con una crescita ancora due cifre, secondo i numeri presentati proprio all’inaugurazione del Salone Nautico di Genova, con un 2024 che dovrebbe però segnare una normalizzazione, fisiologica dopo la cavalcata di questi ultimi anni, che sembra toccare più la piccola nautica. «È un momento di consolidamento - spiega Demaria - per le barche più grandi non è un momento di difficoltà. Il 2023 per l’industria nautica si è chiuso con 8,3 miliardi di fatturato e il 2021, 22,23 sono stati anni straordinari, e viviamo ancora il momento positivo, a parte i segmenti più piccoli che sono in sofferenza. Nel primo trimestre del 2024 il settore ha registrato 300 milioni di crescita e se registriamo una crescita importante non ci può essere un’interruzione».
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