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Genova, la Nautica cresce con un giro di affari da 630 milioni

I dati dello studio Teha all'assemblea di "Genova For Yachting". Aumenta la presenza delle grandi imbarcazioni fino a 90 metri, ma le difficoltà logistiche penalizzano quelli sotto i 50 metri

Monica Bottino 20/03/2025
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L’eccellenza assoluta nel settore della Nautica appartiene a Genova. Lo dicono i dati: nel 2024 il giro di affari è stato di 630 milioni, 40 in più dell’anno precedente, e superiore anche all’export ligure di alimentari e bevande, che raggiunge comunque i 558 milioni. Numeri importanti anche sul fronte degli occupati: ben 3.150, con un contributo al Pil regionale stimato in 222 milioni, in crescita del 6,8% sul 2023.
 I numeri, elaborati da Teha (The European House - Ambrosetti) sono stati presentati nell’ambito dell’Assemblea di Genova for Yachting: «Genova e la Grande Nautica: da scommessa vincente a leadership mondiale», che si è svolta ieri nel capoluogo ligure. «Questo è stato nuovamente un anno di crescita per la nautica professionale a Genova - spiega Emiliano Briante, partner European House Ambrosetti - con un impatto economico totale, includendo le ricadute dirette, indirette e indotte, di 630 milioni di euro di fatturato attivato sul territorio. Un impatto che aumenta, nonostante nel 2024 ci aspettiamo un calo delle presenze totale, e questo significa che il calo della permanenza di imbarcazioni sotto i 25 metri viene compensato da quelle over 50, soprattutto over 70 - 75 fino a 90 metri perché il moltiplicatore di impatto delle imbarcazioni più grandi è maggiore. Se riuscissimo a mantenere in crescita anche il trend delle imbarcazioni sotto i 50 metri, chiaramente l’impatto totale sarebbe ulteriormente migliorato». La ricaduta economica è notevole, anche grazie alla spesa portata dagli equipaggi, gli armatori e tutte le persone che girano intorno a un’imbarcazione. «Vediamo una crescita importante di numero di persone - aggiunge Briante - siamo circa 12.000 l’anno per quanto riguarda gli equipaggi che acquistano e pernottano». Tuttavia sulla base dei dati raccolti da Teha relativi a traffico e presenze, infatti, si evidenzia per la prima volta un’inversione del trend tra gli anni 2023 e 2024 e passano da 79 mila a 63 mila i giorni di permanenza complessivi, con un decremento di circa il 21%. Questo segnale, che l’associazione sta analizzando, non ha avuto effetti tuttavia su dati di impatto economico, perché alla riduzione della permanenza di unità di lunghezza tra i 15 e i 50 metri (- 28%), corrisponde un aumento (+47,7%) delle unità di lunghezza superiore a 50 metri fino a 130 metri, che hanno maggiore capacità di creazione di valore lungo la filiera. «La sfida di Gfy per una leadership globale deve riuscire a tenere insieme le esigenze di tutto il cluster, che se da un lato segue l’evoluzione dei trend del mercato accogliendo yacht sempre più lunghi, deve fare in modo di attirare ed essere scelto anche da imbarcazioni di 25, 36 fino a 50 metri di lunghezza - ha commentato Giovanni Costaguta, presidente di Genova for Yachting - Stiamo analizzando il dato e pensiamo che sicuramente abbiano influito nel 2024  la difficile logistica di accesso della nostra città, sempre più isolata, e la complessità di operare un porto commerciale. Occorre aggiungere poi il fatto che negli ultimi tempi altri territori si sono attrezzati per accogliere e gestire unità di media lunghezza». «Genova ha guadagnato un ruolo primario nel mercato mondiale grazie alla crescita infrastrutturale di marine e cantieri, interamente finanziata dai privati, che fanno da traino. Ma stiamo perdendo terreno: negli ultimi 3 anni in Italia e nel mondo sono nati o sono in fase di realizzazione cantieri e hub integrati per yacht da 35 a oltre i 100 mt, grazie a partnership pubblico-private e a una visione condivisa tra operatori e amministrazioni locali - ha aggiunto Alberto Amico, portavoce dei cantieri di Genova for Yachting - A Genova come privati abbiamo la visione, le proposte, i progetti concreti e la capacità di investire. Da tempo proponiamo una visione di sviluppo compatibile con l’esistente e realizzabile nel breve, per poter competere in un mercato che dimensionalmente richiede spazi e accosti. Ci auguriamo, non appena si completerà il rinnovo delle nomine ed elezioni, che si possa riprendere al più presto un dialogo costruttivo con le istituzioni e superare l’attuale situazione che penalizza un comparto che lotta per la leadership mondiale». «Il calo delle presenze delle barche sotto i 50mt, non tanto nei cantieri quanto di più nelle nostre marine cittadine - ha osservato Cinzia Farinetti, vice presidente di Genova for Yachting - è un elemento su cui riflettere perché l’attrattività delle nostre competenze non può prescindere dall’attrattività del nostro territorio: auspichiamo in questo senso una pianificazione delle aree dedicate e l’implementazione dei servizi logistici per raggiungere comodamente la città». C’è infine il tema delle professionalità. «Con un comparto in costante crescita affrontiamo quotidianamente la difficoltà di trovare personale giovane da introdurre nelle nostre realtà; vi è una vera e propria crisi di ricambio generazionale. Il settore è estremamente attrattivo per i giovani ma dobbiamo farlo conoscere di più e a volte siamo costretti ad allargare la ricerca all’estero per figure specifiche», è il commento di Attilio Bruno, responsabile della formazione di Gfy - In questo ambito collaboriamo con realtà del territorio, come il Blue District con il quale organizziamo annualmente dei Carreer day dedicati a far incontrare domanda e offerta. Il nostro ultimo progetto è il portale di GFY in cui chiunque sia interessato può scoprire le nostre 60 realtà e conoscere direttamente le offerte di lavoro e proporre la propria candidatura».
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