Cornigliano sulle barricate: «Subito le centraline: vogliamo sapere che aria respiriamo»

Il Comitato per il «No al Forno Elettrico scrive a Comune, Regione e Città Metropolitana per avere i campionatori

Monica Bottino 24/08/2025
dati aria.jpg - {dati aria.jpg} - [122817]
 Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha anticipato di due giorni l’incontro di Genova,  invitato dalla sindaca Silvia Salis per spiegare il programma di governo per il salvataggio delle acciaierie e la realizzazione di un forno elettrico a Genova. Si attende dunque il 2 settembre, questa la nuova data, per conoscere dal ministro i dettagli di un progetto che sta creando preoccupazioni per l’impatto ambientale  e ha suscitato una vera mobilitazione di cittadini. La sindaca - che non ha ancora espresso un parere sull’ipotesi della realizzazione, caldeggiata invece dalla Regione - ha chiesto che all’incontro possano intervenire anche esperti in materia di ambiente a salute pubblica. Non solo. Il problema sollevato dai residenti di Cornigliano e dintorni è piuttosto semplice. Ad oggi non ci sono centraline che effettuino un controllo sulla qualità dell’aria nella zona di Cornigliano.
«A Cornigliano, quartiere che da decenni paga il prezzo più alto in termini ambientali e sanitari, da anni non esiste una centralina ufficiale di monitoraggio dell’aria - denunciano i cittadini che si sono riuniti nel Comitato No al forno elettrico -. La stessa ArpaL ha confermato che la centralina dismessa non è mai entrata a far parte della rete regionale e che la competenza è della Città Metropolitana di Genova. La responsabilità di questa assenza si trascina da tempo: le passate amministrazioni comunali e metropolitane hanno consentito la dismissione senza sostituzione e non hanno mai garantito un presidio stabile. Oggi, però, con dispiacere constatiamo che anche la nuova giunta guidata da Silvia Salis non sta ponendo rimedio  a questa situazione, né si è presa il carico di un confronto con il territorio in merito a all’ipotesi gravissima del ritorno della produzione a caldo a Cornigliano».
«Al contrario - continuano i portavoce del Comitato - si lascia al ministro Urso il compito di spiegare un forno elettrico a Cornigliano che nessun progetto ufficiale chiarisce e che nessuna valutazione ambientale accompagna. Uno scaricabarile pesantissimo, che pesa sui cittadini e tradisce la fiducia di chi aveva creduto nelle promesse di attenzione all’ambiente fatte dall’attuale maggioranza. Intanto il Governo insiste con un’ipotesi che nulla ha a che vedere con la “decarbonizzazione”: a Genova la produzione a caldo è stata spenta vent’anni fa con l’Accordo di Programma del 2005, oggi messo in discussione. Il forno elettrico significherebbe in realtà la reintroduzione surrettizia di un’area a caldo, con tutti i rischi ambientali e sanitari che ciò comporta, mascherata da “transizione verde”».
I punti evidenziati sono quattro e tutti molto circostanziati: il Comitato denuncia «le responsabilità storiche delle amministrazioni passate che hanno abbandonato Cornigliano senza centraline e le responsabilità della attuale amministrazione; il silenzio e la mancanza di iniziativa dell’attuale giunta Salis, che non ha aperto alcun confronto con i cittadini; la delega al Ministro Urso come unico interlocutore, a scapito del ruolo delle istituzioni locali; la scelta del Governo di proporre nuovi impianti in un territorio già segnato da malattie e inquinamento, senza valutazione della situazione epidemiologica e ambientale e degli impatti cumulativi».
Du qui le richieste che naturalmente partono dall’ «immediata installazione di una nuova centralina Arpal a Cornigliano, come minimo presidio di trasparenza e tutela; un tavolo pubblico urgente con Comune, Città Metropolitana, Regione e Ministero, in cui siano presentati i progetti reali e gli studi sugli impatti ambientali e sanitari; il rispetto integrale dell’Accordo di Programma del 2005, che aveva garantito ai cittadini la fine definitiva delle produzioni a caldo. Cornigliano non può continuare a essere sacrificata».
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
Editore: POLO GRAFICO SPA
Via Giovanni Agnelli 3,
12081 Beinette (CN)
+39 0171 392211
P.IVA: 02488690047

Il Giornale del Piemonte e della Liguria

Il quotidiano on line "Il Giornale del Piemonte e della Liguria web" è il nuovo media della galassia del gruppo Polo Grafico Spa, editore da oltre 25 anni nei territori di Piemonte, Liguria e Regione Paça (Costa Azzurra). Il gruppo edita da oltre vent'anni il quotidiano nella versione cartacea "Il Giornale del Piemonte e della Liguria".

Polografico Spa - P.IVA: 02488690047

Chi Siamo | Contatti | Cookies | Privacy