Un protocollo d'intesa per la sicurezza dei presidi sanitari che prevede percorsi condivisi, con modalità d’azione prestabilite, concordate ed efficaci, per affrontare, e possibilmente prevenire, un'aggressione o atteggiamenti violenti all'interno delle strutture sanitarie e dei servizi sanitari è stato firmato oggi in Prefettura.
«L’iniziativa che oggi sottoscriviamo realizza un programma di interventi volti a venire sempre più incontro alle esigenze di sicurezza e serenità di chi quotidianamente è impegnato in prima linea per la salute dei cittadini» ha sottolineato il prefetto Donato Cafagna, firmando insieme al direttore generale dell’Asl Città di Torino Carlo Picco e agli assessori regionali alla Sanità e alle Politiche sociali e all’Integrazione socio-sanitaria, Federico Riboldi e Maurizio Marrone.
L’attenzione sarà maggiormente rivolta alle strutture ritenute ad alto rischio, come i pronto soccorso, i punti di primo intervento - i servizi psichiatrici di diagnosi e cura, i centri di salute mentale, i servizi dipendenze patologiche e gli altri servizi delle strutture sanitarie. Sarà implementato l’utilizzo di strumenti di videosorveglianza, e dei sistemi di teleallarme e di vigilanza diurna/notturna.
«C’è una richiesta di maggiore presenza delle forze dell’ordine da parte degli ordini, delle organizzazioni sindacali, delle Asl – ha spiegato il prefetto ¬ e l’obiettivo è di corrispondere a questa richiesta in maniera dinamica e coordinata, potenziando la presenza all’interno dei presidi e implementando i sistemi di videosorveglianza, ma anche consolidando quelle forme di collaborazione tra mondo sanitario e mondo della sicurezza in modo da rendere più incisivi possibili gli interventi. Grazie a questo protocollo, inoltre, alla prevenzione e alla deterrenza, si affiancheranno iniziative di formazione e comunicazione, volte a rinsaldare il dialogo e il rapporto di fiducia che deve intercorrere tra sanitari e pazienti».
«Al fine di contrastare le aggressioni - ha spiegato il Picco - l’Asl Città di Torino ha messo in atto una serie di azioni, tra cui la vigilanza armata, i pulsanti antipanico, le telecamere e i video collegamenti, la collaborazione con la Prefettura e la Questura, le convenzioni con il 'Nucleo Associazione nazionale carabinieri di protezione civile della Provincia di Torino' e 'Capitano Ultimo volontari di protezione civile Piemonte' nei pronto soccorso degli ospedali Maria Vittoria e San Giovanni Bosco. Con la firma del Protocollo siglato oggi si intende rafforzare la collaborazione tra l’Asl Città di Torino e le forze dell’ordine per tutelare gli operatori sanitari da aggressioni o atti di violenza, definendo le modalità di attivazione delle forze dell’ordine per garantire il loro tempestivo intervento".
L'assessore alla sanità ha sottolineato che «il protocollo per la sicurezza nei pronto soccorso firmato oggi a Torino è il secondo in Piemonte dopo quello sottoscritto ad Asti ad aprile. La Regione Piemonte continuerà ad investire nella sicurezza per garantire agli operatori la serenità di poter svolgere il proprio lavoro senza dover temere per la propria incolumità personale e ai pazienti e alle famiglie di essere curati in ambienti dove non si verificano fatti incresciosi. È in svolgimento una gara d’appalto per la presenza di guardie armate in tutti i pronto soccorso aziendali, con prevista aggiudicazione entro la fine dell’anno».
Per l’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone, «la vera sicurezza in luoghi sempre aperti e accessibili come gli ospedali la si garantisce solo rafforzando la presenza delle forze dell’ordine e questo stanno facendo le Istituzioni unendo le energie».