Piaggio rimandata a settembre per un'acquisizione a pieni voti

Ancora due settimane dal governo per dare più tempo ai potenziali gruppi interessati

Diego PIstacchi 25/08/2024
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La sede Piaggio Aerospace
Potrebbe finalmente decollare la trattativa per l’acquisizione di PiaggioAero. I segnali arrivano da diverse direzioni e, probabilmente per una volta, il relativo silenzio che si registra sulla vicenda, potrebbe supportare un po’ di ottimismo. Da anni la società è in vendita e i commissari di governo si trovano a gestire il terzo bando dopo che i precedenti tentativi erano andati deserti o avevano visto giungere proposte non ritenute soddisfacenti.
La scorsa primavera erano stati confermati gli interessamenti di alcune società che erano state ammesse alla due diligence. Dallo stesso ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, più volte in visita allo stabilimento di Villanova d’Albenga, erano arrivate parole di speranza, miste però a un realismo e alla prudenza dovuta trattandosi della cessione di un marchio storico e di un’azienda di interesse nazionale. Un impegno a non affidare Piaggio Aero senza sufficienti garanzie, avevano portato alla scleta di dare più tempo ai possibili gruppi interessati e contemporaneamente a prorogare la gestione straordinaria. 
Scelte che sono state ripercorse anche in questi giorni, E siccome l’obiettivo è quello di fare chiarezza, ecco che l’allungamento dei tempi fino al 2 settembre per presentare offerte può essere visto anche come un’opportunità per Piaggio Aerospace. A pensare positivo è anche il segretario generale della Fim Cisl Liguria Christian Venzano, che comunque ricorda anche il piano B nel caso in cui i soggetti interessati non offrissero le giuste garanzie. «In data 22 agosto 2024 è stato inviato un sollecito che, in sintesi, si configura con un allungamento dei termini da parte della struttura Commissariale, in merito al terzo bando di gara per la vendita di Piaggio Aerospace, ricordando il termine perentorio del 2 settembre per la presentazione di offerte da parte di soggetti che hanno manifestato interesse all’acquisto negli ultimi tempi ed altresì per dare la possibilità di accedere al bando ad ulteriori soggetti in questo breve periodo. E questo può essere un segnale importante», commenta Venzano. Che sottolinea dunque come questo rinvio non debba essere visto soltanto in chiave negativa. 
Anche perché Piaggio Aero non è un’impresa decotta. Ha un portafoglio ordini che garantisce un’ottima base su cui impostare il rilancio per il nuovo azionista che subentrasse. È un player molto apprezzato dal mercato a livello internazionale. I prodotti, in particolare il P180 Avanti Evo, è un aereo apprezzato per la sua duttilità di funzioni e ha ottenuto diverse commesse sia da parte di privati sia di ministeri. Per il 2024 iP.180 Avanti Evo+, di cui quattro all’Aeronautica Militare, su un totale di 16 in varie fasi di produzione. Il portafoglio ordini, compresi quelli in via di definizione, ammonta a circa 500 milioni di euro. Dettagli che conoscono bene i potenziali acquirenti, che ci sono e sono più che mai in partita. A gennaio la presenza di 5 proposte d’acquisto vincolante era stata confermata anche da Ilaria Cavo (vice presidente della Commissione Attività produttive della Camera per Noi Moderati) che aveva ottenuto una precisa risposta in questo senso dal ministro a una sua interrogazione parlamentare. Maper l’appunto l’impressione è che ci sia la possibilità di avere anche qualche offerta in più. Magari migliore.
«Siamo perfettamente a conoscenza che, nei mesi di luglio ed agosto, si sono avvicendati in sede Piaggio alcuni soggetti interessati all’acquisizione, in visita per gli approfondimenti previsti dalla procedura, per cui siamo sempre attenti e vigili sulla vertenza Piaggio e con il giusto grado di preoccupazione, ma nel contempo crediamo sia importantissimo dare le informazioni e gli aggiornamenti corretti senza creare allarmismi - riprende Venzano -. In aggiunta, con estrema chiarezza, la posizione della Fim Cisl ha sempre messo al primo posto il fatto che la soluzione debba essere trovata con una presa di responsabilità ed un intervento del governo (come peraltro ribadito direttamente al ministro Urso durante l’incontro del 9 marzo scorso) nel caso in cui i soggetti interessati all’acquisto non risultino adeguati senza un piano industriale e di investimenti solido che garantisca la continuità all’azienda tutta nei settori velivoli motori e manutenzione con il mantenimento dei siti produttivi di Villanova e di Genova».
Il segtetario generale di Fim Cisl Liguria evidenzia ancora una volta la necessità di una presa di posizione da parte del governo che dovrà essere pronto ad intervenire se non ci fossero acquirenti con le giuste credenziali. «Come da nostra richiesta, ci aspettiamo di avere la data di convocazione per l’incontro con la Struttura Commissariale già dalla prossima settimana e successivamente di poterci coordinare con le altre organizzazioni ed avere un confronto all’interno del Tavolo Permanente Regionale con l’assessore Alessio Piana. La Fim continuerà ad incalzare il governo e le istituzioni affinché si concretizzi una soluzione positiva per il futuro tutti i lavoratori e dell’azienda Piaggio»,, conclude Venzano. Il possibile intervento diretto del governo come azionista, auspicato da parte sindacale ma non solo, aveva subito un brusco stop con le dichiarazioni di Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, che aveva escluso un possibile interesse per l’acquisizione della società. Resta l’interesse dei privati. Entro il 2 settembre  se ne saprà di più.
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