Scatta la riduzione delle rese per la campagna vendemmiale 2025 da 100 a 90 quintali per ettaro di cui 5 destinati allo stoccaggio. Lo ha deciso l'assemblea dei soci del consorzio Asti Docg «alla luce della difficile e attuale situazione congiunturale».
«Il contesto internazionale, sempre più instabile e aggravato dai dazi imposti dall'amministrazione Trump - commenta il presidente del consorzio, Stefano Ricagno - ci impone un'attenta gestione dell'offerta. L'obiettivo è armonizzare il potenziale produttivo, controllare i volumi e garantire una crescita equilibrata della nostra denominazione. Con queste scelte di contenimento vogliamo preservare l'equilibrio tra domanda e offerta e rafforzare la stabilità sui mercati».
Per la prossima campagna vendemmiale la resa massima per Asti Spumante e Moscato d'Asti sarà ridotta a 90 quintali per ettaro, di cui 5 riservati allo stoccaggio fino al 31 marzo 2026. Sarà consentito un eventuale supero fino a 18 quintali per ettaro, rivendicabili come mosto bianco aromatico da uve Moscato. Gli ulteriori esuberi (fino a 12 quintali per ettaro) dovranno essere destinati a produzioni diverse dal vino. Sul fronte dello stoccaggio le aziende potranno riclassificare in autonomia i prodotti detenuti come mosto bianco aromatico o vino bianco.
Al termine del periodo, il consiglio di amministrazione del consorzio valuterà - in base all'andamento del mercato - se svincolare, anche parzialmente, i volumi destinati all'Asti Docg oppure prolungare ulteriormente la durata della misura.