«Futuro dell’agricoltura sempre più imprevedibile. Servono ricerca, giovani e acqua»

E' quanto emerso dall'assemblea provinciale CIA Cuneo

24/01/2025
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«Se dovessi scegliere una parola chiave per dire cosa l’agricoltura deve attendersi nel 2025 userei “imprevedibilità”. Mai come oggi i cambiamenti e il mercato si stanno dimostrando tanto rapidi da rendere azzardata qualsiasi previsione. Quello che sta accadendo nelle nocciole e nel vino lo dimostra. Si parla molto di green deal, è vero che possiamo modificarlo come vogliamo, ma alla fine sarà sempre la natura a dire l’ultima parola. Semmai dobbiamo imparare a strutturarci, quando si raccolgono risultati non bisogna accontentarsi, ma guardare oltre, investire, perché i margini per farlo sono sempre più stretti».
Claudio Conterno, presidente provinciale di Cia Cuneo, nel suo intervento all’assemblea dell’Organizzazione svoltasi sabato 18 gennaio all’hotel Dama di Fossano, ha offerto una panoramica ad ampio raggio sulla situazione dell’agricoltura cuneese, tra criticità e linee di sviluppo per il futuro.
«La strada maestra – ha detto Conterno – rimane quella della qualità, non abbiamo le caratteristiche per inseguire la quantità. Su questo fronte, ci aspettavamo di più dal sistema della cooperazione, che, però, a parte qualche eccezione, si sta riducendo a fare da magazzino all’agroindustria».
Altri temi centrali affrontati da Conterno sono stati la ricerca e i giovani.
«Pensare che basti dare un milione di euro ad Agrion perché si occupi di Tecnologie di evoluzione assistita, Ogm e Cisgenetica – ha osservato Conterno -, è pura illusione. In Trentino e altrove si investe centinaia di volte tanto sulla ricerca, dove oggi i privati sono più avanti del pubblico, università compresa, e questo non va bene. Parallelamente, bisogna seminare nel sistema scolastico, coltivare i giovani come si fa con le barbatelle. E poi favorire il ricambio generazionale, che assurdamente non viene contemplato nelle linee di finanziamento delle banche».
Infine, l’acqua, che, in realtà, ha rilevato Conterno, “è il primo dei problemi”.
«Non possiamo dimenticarci degli invasi, soltanto perché è piovuto. L’acqua è la risorsa numero uno. Per noi, la soluzione sono tanti piccoli invasi. Sotto i 30 mila metri cubi di capienza, le procedure amministrative per realizzarli sono più accessibili, ma occorrono almeno sette anni prima di ottenere le autorizzazioni, per cui bisogna fare in fretta. In Italia, mancano linee guida sulla progettazione, la tecnologia ha compiuto passi da gigante, bisogna imparare dagli ingegneri che lavorano in Israele e in Marocco».
Sul piano della politica sindacale, è intervenuto il presidente regionale di Cia Piemonte, Gabriele Carenini.
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