Entro il 2040 le emissioni digitali (inquinanti) arriveranno al +775%

Interessante intervista ad Andrea Pizzato, CEO di Spider4web

23/11/2024
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In foto Andrea Pizzato
In un mondo sempre più connesso, ogni click lascia un segno, e quel segno non è solo digitale. La navigazione online, lo streaming e perfino le email contribuiscono, silenziosamente, alle emissioni di CO₂. Secondo le stime, entro il 2040 l’impronta ecologica del settore digitale è destinata a crescere del 775%, arrivando a rappresentare il 14% delle emissioni globali al punto che, se fosse una nazione, si posizionerebbe tra i maggiori inquinatori del pianeta.
«È uno scenario che esige nuove risposte, e il web design sostenibile rappresenta una delle strade percorribili per ridurre il nostro impatto ambientale», dice Andrea Pizzato, CEO di Spider 4 Web, l’agenzia digitale friulana da sempre attenta alle innovazioni responsabili che ha scelto di farsi portavoce di questa sfida per un web più verde. «La sostenibilità non può essere solo una scelta etica, ma deve diventare una pratica concreta, fin dalla progettazione dei siti web. Il nostro obiettivo è creare soluzioni digitali non solo belle ed efficaci, ma anche sostenibili: siti web che rispettino il pianeta, riducendo al minimo l’energia necessaria per essere fruiti, grazie a tecniche mirate e innovazioni che abbracciano i principi del green web design».
Da tempo Spider 4 Web ha intrapreso una vera e propria rivoluzione nel suo approccio ai progetti digitali, mettendo al centro il web design sostenibile. Ogni elemento della progettazione è studiato per diminuire l’impronta ecologica: la riduzione del peso delle pagine e l’ottimizzazione delle immagini e dei media rappresentano un primo passo. «Ma c’è di più -spiega Pizzato-. 
L’intervento su codice e struttura dei contenuti, l’adozione di server alimentati da energie rinnovabili e il miglioramento dell’user experience sono interventi concreti che consentono non solo di ridurre l’impatto ambientale, ma anche di migliorare le performance del sito web. Abbiamo testato questi interventi anche in progetti complessi e, ottimizzando immagini e codice, abbiamo ridotto il peso della homepage del 50% e le emissioni di CO₂ di oltre 1 g per visualizzazione. Con migliaia di accessi mensili, questo significa un impatto reale».
Per la verifica dei risultati, esistono oggi tool come EcoGrader, che misurano e analizzano le emissioni di un sito web, confermando l’efficacia di questi interventi «in cui ogni dettaglio conta -riprende Pizzato-: dalle immagini compresse e caricate solo quando necessario, all’eliminazione di risorse non indispensabili, fino all’adozione di green hosting che sostenga le energie rinnovabili. Solo così possiamo contribuire a un futuro digitale che sia innovativo e rispettoso dell’ambiente».
Il vantaggio di un sito web sostenibile non si ferma al rispetto per l’ambiente: porta a una migliore user experience che aumenta la soddisfazione dell’utente, alla riduzione dei costi di hosting grazie a un minore consumo di risorse e a una maggiore visibilità online. I motori di ricerca, infatti, premiano i siti ottimizzati per la velocità e l’efficienza, e i consumatori di oggi, sempre più attenti ai temi ambientali, cercano marchi che condividano i loro valori.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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