Grande preoccupazione a Torino e in Piemonte, terre tradizionalmente legate all’automotive, per il terremoto in casa Stellantis, ma anche grandi aspettative per una svolta e un rilancio delle attività in Italia.
Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo, riunitosi sotto la presidenza di John Elkann, ha infatti accettato le dimissioni di Carlos Tavares dalla carica di Chief Executive Officer (Ceo), con effetto immediato.
Il processo per la nomina di un nuovo Ceo permanente – spiega la società in una nota – è già in corso, a cura di un ‘Comitato Speciale’ del Consiglio. Si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo, viene istituito un nuovo Comitato Esecutivo presieduto da John Elkann.
Stellantis intanto conferma la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell’intero anno 2024.
Il Senior Independent Director di Stellantis, Henri de Castries, commenta: «Il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il Consiglio e il Ceo. Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il Ceo alla decisione».
Queste invece le parole del presidente John Elkann: «Siamo grati a Carlos per il suo impegno costante in questi anni e per il ruolo che ha svolto nella creazione di Stellantis, in aggiunta ai precedenti rilanci di Psa e di Opel, dando avvio al nostro percorso per diventare un leader globale nel settore. Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo Comitato Esecutivo ad interim, con il supporto di tutti i nostri colleghi di Stellantis, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo Ceo. Insieme garantiremo la puntuale attuazione della strategia della Società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders».
La Borsa ha già emesso il primo verdetto: peggiora Stellantis in Piazza Affari all'indomani delle dimissioni immediate dell'amministratore delegato Carlos Tavares, con il titolo che è arrivato a segnare un calo del 10% a 11,28 euro, toccando un nuovo minimo dal 2 luglio del 2022, quando scese fino a 11,2 euro. Riduce il calo invece Renault (-1,46% a 39,94 euro), il cui amministratore delegato Luca De Meo è considerato tra i papabili alla successione di Tavares.
Per il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, le dimissioni di Tavares sono state «inaspettate: ne prendiamo atto, bisognerà capirne le motivazioni reali perché da queste capiremo anche quelli che potranno essere i passaggi futuri. Quello che sarà importante è lavorare e augurarci, anzi non solo augurarci, ma impegnarci a monitorare, perché questa sia una governance che pensi più all'Italia di quanto non ha fatto Tavares in passato».
«Quello che conta per noi come Regione – afferma il governatore del Piemonte – è continuare a vigilare in assoluto perché vengano mantenuti gli impegni che si sono assunti con noi e con il Comune, per quanto riguarda gli investimenti in Piemonte, nello specifico su Mirafiori, sul secondo modello in arrivo per gennaio 2026 nel nostro stabilimento e per tutti i progetti che avevamo condiviso con la vecchia governance. Questo sarà il primo impegno che dovrà essere mantenuto dalla nuova governance e questa sarà la nostra attenzione massima», Per Cirio «bisogna guardare anche i cambiamenti come un'opportunità e l'opportunità è rilanciare, più di quanto Tavares ha fatto in passato, il ruolo dell'Italia all'interno di Stellantis».
Secondo il sindaco della Città di Torino, Stefano Lo Russo, «la notizia delle dimissioni di Tavares apre una nuova fase per Stellantis. Ovviamente con le altre istituzioni del territorio staremo attenti e vigileremo sulle ricadute che questo avrà sui lavoratori e sulle lavoratrici e sulle aziende dell'indotto, nell'auspicio che il nuovo amministratore delegato che verrà individuato possa intensificare le azioni su questo nostro territorio, che ha dato tanto all'industria dell'auto italiana e che può ancora dare molto in futuro». «Siamo fortemente convinti – conclude il primo cittadino – che Torino debba giocare un ruolo di ancora maggior protagonismo nelle strategie del gruppo Stellantis».
Anche i sindacati esprimono forti preoccupazioni.
Per il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinano Uliano, «le dimissioni dell'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, rappresentano un momento di svolta per l'azienda e per il settore automobilistico italiano». «Ora – prosegue Uliano – più che mai, diventa fondamentale individuare rapidamente un nuovo amministratore delegato che possa rispondere positivamente alle istanze da noi poste e che possa in tempi brevi aprire con noi il confronto necessario per rispondere positivamente alle nostre richieste: servono investimenti strategici in Italia, a partire dall'introduzione di una nuova piattaforma produttiva small, nuovi modelli, investimenti in ricerca e sviluppo, serve confermare la giga-factory di Termoli, garanzie che non ci siano chiusure di stabilimenti e licenziamenti unilaterali».
«Dopo le dimissioni dell'ad Tavares – afferma Rocco Palombella, segretario generale della Uilm – ci aspettiamo nel tempo più breve possibile un nuovo management che dia discontinuità rispetto al passato sugli impegni occupazionali, produttivi e industriali nel nostro Paese. Il nuovo ad abbia a cuore gli stabilimenti e i lavoratori italiani. Riporti in Italia la produzione di auto e rilanci il polo del lusso Maserati». «Per gestire la transizione – conclude Palombella – serve responsabilità e tutela dell'occupazione e delle professionalità».
Dura anche la reazione del segretario generale della Fiom Cgil, Michele De Palma: «Tavares si è dimesso. I lavoratori italiani rimangono. E noi vogliamo un piano industriale e occupazionale subito».