Le mele sinora raccolte nella Granda presentano, secondo le analisi dei tecnici Coldiretti e i test dell’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Frutta (ONAFrut), un livello zuccherino e qualità organolettiche ben superiori alla media. È quanto rimarca Coldiretti Cuneo nei giorni in cui la “vendemmia” delle mele, iniziata nei primi giorni di agosto per le varietà più precoci (Early Crunch), entra nel vivo con lo stacco delle Gala, le prime a maturare tra quelle appartenenti al marchio IGP Mela Rossa Cuneo.
Le Gala rappresentano il 42% delle mele piemontesi, per questo nel territorio di produzione, in particolare nel Saluzzese, in questi giorni c’è grande fermento tra cantieri di raccolta, trasporto delle mele alle centrali di frigoconservazione e lavorazione, mezzi refrigerati in partenza verso le destinazioni estere, soprattutto Sud America, Medio Oriente, Nord Africa e Asia, dove è destinato – spiega la Coldiretti – l’80% delle mele nostrane avviate al mercato del fresco.
Le previsioni meteo indicano tempo stabile e un deciso sbalzo delle temperature tra giorno e notte, condizioni favorevoli – secondo i tecnici di Coldiretti Cuneo – alla maturazione delle mele di prossima raccolta, come le Golden Delicious, le Red Delicious (la classica mela rossa), le Renette, le Fuji, le Granny Smith (la mela verde per antonomasia), le Inored Story e le numerose altre varietà che compongono il paniere di oltre 100 varietà attualmente coltivate professionalmente nella nostra regione.
Se la qualità dei frutti risulta sinora ottima, le previsioni dei quantitativi prodotti – evidenzia la Coldiretti – prevedono una perdita in Piemonte di circa il 15% delle mele destinate al mercato del fresco, che sale al 20% se si considerano anche le mele coltivate con i metodi dell’agricoltura biologica e del residuo controllato, da destinarsi alla trasformazione industriale. Nel resto d’Italia la produzione è prevista in lieve calo (-3%), mentre in Europa è stabile (-0,1%) rispetto allo scorso anno.
I 10,5 milioni di tonnellate previste a livello europeo, inferiori al potenziale produttivo, sono considerati dagli esperti di mercato un volume facilmente collocabile, elemento che fa ben sperare per il prosieguo della stagione commerciale. Al momento, le quotazioni di mercato risultano simili a quelle della stagione precedente.
Lungo la filiera piemontese, tuttavia, permangono le criticità strutturali che Coldiretti evidenzia da tempo, ovvero l’eccessiva frammentazione commerciale rispetto ai principali competitor nazionali e internazionali e la forte carenza di promozione della distintività, che inevitabilmente vanno a erodere il profitto dei produttori.
“La produzione di mele in Piemonte, concentrata per l’86% nella nostra provincia, si colloca in uno degli ambienti più vocati al mondo, su terreni ben drenati e dotati di buona dotazione organica. A fronte di condizioni così favorevoli, ci sorprende e preoccupa che non si sia ancora trovato un accordo condiviso per quella valorizzazione che non è solo necessaria, ma imprescindibile per garantire la continuità e la sostenibilità del comparto produttivo” sostiene Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
“La nostra azione sindacale è volta a mettere in campo tutte quelle strategie utili a garantire la giusta e trasparente remunerazione del prodotto. Su questo aspetto auspichiamo la massima collaborazione di tutti gli attori della filiera affinché la mela piemontese possa essere riconosciuta e soprattutto apprezzata dai consumatori italiani ed esteri” sostiene il Direttore di Coldiretti Cuneo, Francesco Goffredo.
La produzione di mele – ricorda Coldiretti – coinvolge 2.000 aziende cuneesi e oltre 5.800 ettari, coltivati in gran parte con il metodo dell’agricoltura integrata o con quello biologico, a dimostrazione di un’attenzione concreta alla cura del suolo e alla tutela della biodiversità.