Camera di Commercio di Torino denuncia in una ricerca che solo il 5% delle imprese auto si sta riconvertendo all'elettrico

Un'impresa su due però farà investimenti sul digitale e il green entro il 2026

Marco Cortese 19/09/2024
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Soltanto il 5 per cento delle imprese automotive si sta riconvertendo all'elettrico. È il dato che emerge dalla ricerca 'Il settore dell'Aftermarket dell'automotive tra tradizione e innovazione' realizzata dal Centro Studi Tagliacarne, per conto della Camera di commercio di Modena, in collaborazione con la Camera di commercio di Torino e con il supporto di Anfia e presentata oggi a Torino.

A influire è il fatto che le auto a motore endotermico, dopo l'inizio del 2035, potranno comunque continuare a circolare garantendo così agli operatori del settore lavoro per almeno un ulteriore decennio. Il settore nel complesso vale 28,1 miliardi di euro, fattura il 46,4 per cento all'estero e occupa quasi 400 mila persone. A destare preoccupazioni per il futuro è sopratutto la concorrenza proveniente dai paesi emergenti, in particolare cinese, vista come il principale ostacolo alla crescita da parte del 37,7 per cento delle imprese del settore. Venendo agli investimenti, un'impresa su due ne farà sul digitale e il green entro il 2026. Sul fronte dipendenti, le aziende cercano in particolare operai e tecnici specializzati che sono le figure più difficili da trovare.

«In un settore automotive in grande e urgente trasformazione - ha affermato Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino -, l'ampio comparto dell'aftermarket sembra avere dinamiche diverse: da un lato può mantenere le strategie correnti, prevedendo un mercato stabile ancora per diversi anni, ma nello stesso tempo, come tutto il settore industriale, è chiamato comunque ad evolversi e ad investire in digitale e tecnologie green per mantenersi competitivo».

Mentre Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia ha sottolineato che «l'aftermarket è un comparto che intercetta più lentamente rispetto alla componentistica di primo impianto i cambiamenti che stanno avvenendo nella filiera industriale dell'automotive, essendo strettamente legato all'evoluzione del parco circolante - afferma Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia. Da sempre la nostra Sezione Aftermarket porta avanti iniziative finalizzate a sensibilizzare l'intera filiera, fino al consumatore finale, sui temi della qualità e sicurezza del prodotto, anche attraverso campagne di comunicazione sulla lotta alla contraffazione dei ricambi. Grande attenzione viene posta, in generale, sull'evoluzione tecnologica del veicolo, che implica, per la filiera aftermarket, un adeguamento delle competenze, con importanti investimenti in formazione delle figure professionali del mondo della manutenzione e riparazione, unito alla capacita' di estendere la gamma dei servizi al cliente, nell'ottica di un'assistenza a 360 gradi e sempre più on demand», ha concluso.

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