All’Auditorium Giovanni Agnelli del Centro Congressi Lingotto si è svolta la convention Csi 2025 «Segni. Tracce di ieri, storie per domani», dedicata ai cinquant’anni dalla legge istitutiva del Csi Piemonte e alla storia di una delle esperienze più significative dell’innovazione pubblica italiana.
Nato nel 1975 grazie alla collaborazione tra Regione Piemonte, Università di Torino e Politecnico, il consorzio è stato tra i primi enti pubblici a intuire il valore strategico dell’informatica. Oggi conta oltre mille dipendenti, centinaia di soci pubblici in tutta Italia e un ruolo centrale nei servizi digitali per la Pubblica Amministrazione.
Durante l’evento sono state ricordate le tappe fondamentali del percorso del Csi, dal sopralluogo del 1978 all’edificio «Poveri Vecchi» di corso Unione Sovietica a Torino, ai primi microcomputer per l’elaborazione degli stipendi, fino ai grandi calcolatori degli anni ottanta e ai centri di elaborazione dati nati in tutto il territorio piemontese. Nel 1991 entra in funzione il supercalcolatore Cray, mentre negli anni duemila arriva la nuova ‘server farm’ che porterà all’attuale data center, cuore tecnologico della Pubblica Amministrazione piemontese e nazionale.
La convention del Lingotto ha presentato anche i progetti che guideranno il consorzio nei prossimi anni: il cloud pubblico open source già adottato da oltre quattrocento enti, le soluzioni di intelligenza artificiale per rendere i servizi più accessibili e inclusivi, e il rafforzamento della sicurezza informatica.
Il Csi è oggi Csirt regionale, protegge più di diciassettemila postazioni di lavoro e forma migliaia di dipendenti pubblici.
Il presidente Emilio Bolla ha ricordato che «il Csi Piemonte è nato da una visione condivisa: mettere conoscenza e tecnologia al servizio del bene pubblico», ribadendo l’impegno a innovare «con responsabilità e visione». L’assessore regionale all’Innovazione Matteo Marnati ha definito il consorzio «una delle migliori dimostrazioni della capacità del territorio di essere pioniere», sottolineando il valore strategico dei suoi servizi e la volontà della Regione di continuare a investire per sostenere la trasformazione digitale.