Statec, un successo nato da due nuclei familiari

Specializzata in produzione di macchinari per motori elettrici, ha sede a Grugliasco, nel Torinese

02/12/2024
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Il management della Statec srl

La Statec srl, con sede a Grugliasco, nell’area metropolitana di Torino, si occupa della produzione di macchinari per motori elettrici.
L’azienda nasce nel 2005, ma affonda le sue radici nel 1992, quando Carmine Altomare e Marco Schiavon fondarono due piccole realtà con pochi dipendenti che nasceva dal fallimento della Pavesi. A quasi vent’anni di distanza la Statec continua a crescere e vanta una quarantina di dipendenti.
A gestire l’azienda oggi, oltre ai fondatori, ci sono Gabriele Altomare e Luca Marini, figlio e nipote di Carmine, che ricoprono, rispettivamente, il ruolo di Ceo e Cfo.
Non solo: anche i figli di Marco Schiavon, Gianluca e Gabriele, lavorano in azienda. Insomma, due famiglie che operano nel settore dei motori elettrici da più di 40 anni.

Presidente Gabriele Altomare, rappresentate una delle poche aziende a conduzione familiare in questo settore. Cosa significa per voi?

«Siamo orgogliosi, perché riusciamo a rimanere competitivi sul mercato nonostante il fatto di non poter contare sull’appoggio di grossi gruppi. Avere qualcuno dietro può essere un vantaggio, perché se capitassero periodi non troppo brillanti, hai sempre le spalle coperte, ma allo stesso tempo le grandi compagnie ti impongono scelte di acquisto e di clienti».

Il mercato dei motori elettrici è in crescita: può essere un vantaggio anche per voi?

«Sì, ed è grazie al mercato delle utenze domestiche, che sarà sempre più improntato sui macchinari elettrici. Invece, per quanto riguarda l’automotive, per noi è un discorso diverso, poiché le tecnologie sono diverse da quelle che produciamo noi».

Quali sono le difficoltà e le opportunità del settore in cui operate?

«Le opportunità sono sempre difficili da conoscere: bisognerebbe avere la sfera di cristallo. Quello che dobbiamo fare è cercare di rimanete sempre al top con la tecnologia, ottimizzando i costi. Le difficoltà invece sono un po’ uguali per tutti. Alcune aziende preferiscono acquistare motori in Paesi in cui i costi di produzione sono più bassi, sebbene poi la qualità sia anche inferiore. Per esempio, molte aziende si riforniscono in Cina per risparmiare sulle componenti, ma queste sono meno affidabili perché la qualità è più bassa e il livello di sicurezza non corrisponde agli standard europei. Fortunatamente, i problemi legati a Stellantis e Fiat non ci toccano, in quanto non abbiamo clienti legati al mondo dell’automotive. In termini percentuali, il 60% del nostro fatturato proviene dall’Europa, ma solo il 30% circa dall’Italia».

Dottor Luca Marini, da quando è diventato Cfo della società, quale direzione ha voluto dare all’azienda? Quali risultati ha ottenuto?

«Io e Gabriele stiamo cercando di dare importanza anche agli investimenti finanziari: dai bandi ai fondi europei. Stiamo cercando di fare investimenti con capitale finanziario. In passato il ruolo del manager d’industria era diverso. C’era un ‘dominus’ che si occupava di tutto, ma oggi sarebbe impossibile, sia perché sarebbe faticoso, sia perché servirebbero svariate competenze in molteplici campi. Il mio ruolo è duplice: curo l’aspetto finanziario e la gestione aziendale, controllando tutti i costi della produzione».

Quali sono le difficoltà che ha riscontrato nella gestione aziendale?

«Non per fare qualunquismo, ma è difficile trovare persone valide, sia per voglia di lavorare, sia per competenze tecniche, ma non è una questione legata all’età. Una delle nostre sfide maggiori è il reperimento del personale. Tuttavia, abbiamo cercato di trasformare un problema in un’opportunità. Infatti, abbiamo deciso di formare il personale internamente. Un 30 o 40% dei nostri dipendenti è stato formato da noi: un ottimo risultato».

Avete mai pensato di entrare in mercati esteri?

«Sì, abbiamo pensato alla Turchia, al Messico e agli Usa. Per noi è importante che ci siano già dei produttori di motori elettrici, ma pochi fornitori. Con un costo non esorbitante potremmo dare loro soluzioni che li avvantaggino. Prima i nostri concorrenti avevano costi più bassi rispetto a noi, ma adesso, essendo stati assorbiti da compagnie più grosse, a volte hanno costi addirittura superiori. Siamo quelli con i migliori prodotti qualità prezzo. Le nostre tecnologie sono avanzate e offriamo prodotti a costi non particolarmente elevati».

Sebbene lavoriate a Grugliasco, entrambi vivete però nella provincia di Cuneo. Secondo voi, quali sono le difficoltà che deve sostenere un imprenditore che opera in provincia, rispetto a uno di una grande città?

«Non riteniamo ci siano grosse differenze, anche perché la provincia di Cuneo è abbastanza ben inserita nella rete infrastrutturale del Piemonte: essere a Mondovì, a Cuneo o a Torino non fa molta differenza. Tendenzialmente in provincia trovi gente più volenterosa, mentre in città è più preparata. Forse, almeno per noi, l’unica differenza è che vicino a una grande città è più facile trovare tecnici».

Quali sono i vostri obiettivi a lungo termine per l’azienda?

Gabriele Altomare: «Sicuramente consolidare la posizione di Statec sul mercato e magari affermarci in Paesi in cui il nostro settore non è ancora sviluppato. Infine, vorremmo allargare il portafoglio dei nostri prodotti».
Luca Marini: «A volte la nostra liquidità è alta e bisogna investirla per avere un ritorno. In più, da quando sono entrato in Statec, Gabriele ha più tempo per occuparsi dei rapporti commerciali, mentre io seguo più la gestione aziendale e questo ci permetterà di completare il ricambio generazionale, che è già iniziato».

Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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