Mondovì ha fatto memoria, una giornata dedicata alle scuole e ai giovani

Momenti intensi nella mattinata di lunedì 27 gennaio

29/01/2025
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Momenti di memoria, momenti sentiti, calorosi nel freddo e nell’umidità di un giorno d’inverno che ne ricorda uno di ottant’anni fa esatti. Quando l’Armata Rossa forzò i cancelli di Auschwitz rivelando al mondo un orrore indicibile e senza precedenti. A Mondovì sono i ragazzi delle scuole a far rivivere quei ricordi, perché è giusto che sia così: Primarie, Medie, Superiori, sta a loro coltivare il pensiero, per poi farlo germogliare in modo che non accada più nemmeno qualcosa di lontanamente simile. Lunedì mattina per i ragazzi che hanno partecipato ai momenti commemorativi non è stato “un giorno di scuola perso”, ma un giorno guadagnato, sublimato dalle parole dei compagni scelti per ricordare figure del passato che è opportuno che la comunità monregalese non dimentichi.
Dopo la deposizione della corona di alloro al monumento in ricordo degli ebrei monregalesi posto all’esterno del cimitero comunale, un folto gruppo di rappresentanza di amministratori, Associazioni d’arma, militari, si è radunato allo scalone verso l’Altipiano per analogo omaggio al monumento ai Caduti per la libertà, alla presenza di alcuni alunni dell’Istituto comprensivo Mondovì 2. In seguito, ci si è spostati poco più su, in piazza XXIX aprile, per la scopertura di una delle due targhette in ricordo di altrettante figure che si sono contraddistinte nei tragici anni della guerra e dell’occupazione. Sono stati Chiara e Tommaso, dei Licei di Mondovì, a tratteggiare – come risultato di una non semplice ricerca – la figura di Mario Rossi, “un soldato – hanno evidenziato i ragazzi – chiamato in battaglia Tridenti, colonnello appartenente al Corpo volontario della libertà, una struttura della Resistenza italiana impiegata durante la Seconda guerra mondiale, inizialmente formata da gruppi di partigiani e poi anche riconosciuta dall’esercito alleato. Mario Rossi fece parte della brigata Valcasotto, combattendo per l’unità delle formazioni autonome militari, i cui componenti erano anche chiamati ‘partigiani azzurri’ per il colore del fazzoletto che indossavano. Abbiamo riscontrato diverse difficoltà nella ricerca di informazioni in suo merito: certe fonti evidenziano come fosse nato nel 1897, mentre altri collocano la sua data natale nel 1887. Lottò come partigiano dal 1943 al 145, anno in cui dopo l’arresto e la deportazione avvenuti qualche mese prima, morì in Germania nel campo di Flossenburg il 6 gennaio”.
Il gruppo si è successivamente spostato a Breo, in vicolo San Lorenzo; qui, altri ragazzi – questa volta alunni della Terza media “Emilia Cordero di Montezemolo” dell’Altipiano – hanno commemorato la seconda figura alla quale è stata dedicata la targhetta commemorativa, ossia Michele Basso. Sono stati Noemi, Nicolas e Leonardo a ricordarci che quella di Basso fu una “giovane vita spezzata. Nato a Mondovì il 14 novembre 1918, morto durante la battaglia di Montecassino il 14 maggio del 1944, Basso è stato un marinaio pompiere, poi marò nel ricostituito Reggimento Marina San Marco. Chiese di arruolarsi e fu inquadrato nel Battaglione Bafile, inviato per primo a presidiare il fronte di Cassino, alle dipendenze dell’Ottava Armata. Ha lottato, insieme alle forze alleate, contro le truppe tedesche, durante la famosa battaglia di Montecassino, tra gennaio e maggio del ‘44. In questa tragica battaglia persero la vita 55mila alleati, 20 mila tedeschi e 2 mila civili: Michele Basso cadde in combattimento il 17 maggio 1944, un solo giorno prima della fine della battaglia”. Davvero emozionante e coinvolgente la conclusione del messaggio dei ragazzi: “Abbiamo letto e studiato le vite di uomini che si sono sacrificati in nome della libertà per la nostra libertà, per renderci adesso individui liberi, dalle catene dell’odio e dell’indifferenza. È grazie a loro se oggi abbiamo la mente sgombra dall’intolleranza ed il cuore pieno di gratitudine. Grazie Michele , è vietato dimenticare, e noi adesso – dopo aver conosciuto la tua storia – non ti dimenticheremo”.
Ultima tappa del corteo, la Scuola media “Anna Frank” dell’Istituto comprensivo Mondovì 1, dove è stata deposta l’ultima corona di alloro presso la menorah che ricorda la shoah. Qui il sindaco di Mondovì Luca Robaldo ha richiamato la figura di Liliana Segre, ricordando la sua governante Susanna Aimo, monregalese; e la famiglia Castagnino “giusta tra le nazioni” per aver nascosto Marco Levi ai tempi della persecuzione ebrea. “Siamo fortunati – ha concluso Robaldo – a vievere in una comunità che crede in certi valori, e che ha tra le sue file gente che sono un esempio e una testimonianza da seguire”.
A seguire, sempre all’ “Anna Frank” nell’auditorium si è tenuto lo spettacolo degli studenti “Note e pensieri per la memoria”, mentre per gli studenti delle superiori al “Baretti” si proiettava “La scelta di Sophie” presso il Cine-Teatro “Baretti”.
Le celebrazioni per la Giornata della Memoria a Mondovì si chiudono sabato 1 febbraio alle ore 10.30 in via Beccaria, dove verrà posata una “Pietra di inciampo” ufficiale per ricordare Vincenzo Bellino, una delle vittime dell’eccidio di Cibeno.
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