Migliaia di ettari di mais in provincia di Cuneo e sull’intero territorio piemontese stanno subendo un attacco fungino favorito dall’elevata umidità atmosferica e del terreno, a causa delle piogge abbondanti dell’ultimo periodo. È quanto denuncia la Coldiretti che, in una lettera all’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni, ha chiesto un’attenzione particolare alla problematica.
Critica la situazione nella Granda dove, secondo l’analisi di Coldiretti Cuneo, è da riseminare almeno il 50% delle superfici a mais. In totale, sono quasi 3.000 gli ettari colpiti, soprattutto negli areali vocati del Saluzzese, del Saviglianese e del Fossanese, con una situazione che va peggiorando di giorno in giorno.
Ad essere colpite – spiegano i tecnici della Coldiretti – sono le giovani piantine, tanto che molte imprese stanno riseminando ed effettuando lavorazioni alternative, operazioni aggiuntive che implicano esborsi economici notevoli per le nostre imprese. Va tenuto conto che, con la loro produzione, tali aziende soddisfano anche le esigenze della zootecnia.
“Serve, vista la rapida diffusione della problematica, attivare con urgenza lo stato di emergenza accedendo a fondi regionali o nazionali e convocare un incontro per approfondire in sede istituzionale la questione, come abbiamo chiesto alla Regione” dichiara Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo.
“Si tratta di un comparto che già paga le manovre speculative sui prodotti alimentari per cui, ancora di più, è necessario badare alla sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero” conclude il direttore di Coldiretti Cuneo, Francesco Goffredo.