La funicolare Giugiaro diventa maggiorenne

Il suo ripristino suscitò un dibattito annoso, ma anche la prima realizzazione infiammò la stampa cittadina

Alessandro Marini 07/12/2024
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La funicolare di Mondovì nasce nel 1886 con l’obiettivo di collegare i rioni di Breo e Piazza, ossia i due centri storici della città.
L’attuale è solo l’ultima di cinque generazioni di carrozze che dall’Ottocento ad oggi hanno portato cittadini, studenti e turisti nella parte medievale di Mondovì. La vettura attualmente in uso, disegnata da Giugiaro, è stata inaugurata il 12 dicembre 2006 e quindi tra poco diventerà “maggiorenne”.
Tuttavia, se la storia della funicolare è nota e facilmente reperibile, meno lo è ciò che sta dietro alla sua nascita.
Il dibattito sul progetto di una funicolare che collegasse i due rioni storici di Mondovì, partì nel febbraio del 1871 tra le colonne del primo giornale monregalese: Il Vasco. L’articolo era firmato da tal Antonio Morici che si rifaceva agli studi dell’ingegner Agudio. L’articolo creò un acceso dibattito pubblico che porterà nel giro di 15 anni alla realizzazione di un’opera grandiosa, per il tempo, come la funicolare.
A riprova del clamore che ne conseguì, cito due articoli, comparsi sempre sul Vasco, rispettivamente il 22 febbraio e l’11 marzo del 1971.
Il primo riporta i luoghi in cui sarebbe più opportuno costruire i binari. Le proposte erano due:
“Una comincia da sotto il fabbricato della Missione, ed in linea quasi retta andrebbe a finire dietro il campanile di San Pietro – un’altra comincerebbe dal piazzale del Collegio Nazionale ed andrebbe a terminare in prospettiva della Chiesa di san Filippo.” L’appassionato ed esperto lettore continuava “La prima sarebbe più propria all’attualità, la seconda all’avvenire”.
Ed effettivamente la prima proposta è quella che poi venne realizzata, rivelandosi accorta e lungimirante.
Il secondo, invece, fu scritto da qualcuno meno previdente. Costui criticò la testata e il direttore per il fatto di pubblicare in ogni numero qualche progetto fantasioso.
“Un giorno era la scorciatoia, un giorno un fabbricato a mezza strada, oggi una ferrovia funicolare… la fantasia insomma dei miei concittadini non inaridisce mai.
“Se Piazza Breo e Breo Piazza spolpa
Se a conti fatti, gli asini siam noi,
O Direttore, un uomo come voi
N’avrà la colpa?”
Alla fine dei conti, quella della funicolare non fu una sparata scritta da qualche lettore amante del genere fantasy. Nondimeno, l’autore dell’articolo aveva comunque centrato un punto: “Un giornale come il vostro, tra i meglio fatti, non deve limitarsi a semplicemente a riprodurre questa o quella proposta che riceve da ogni lato, ma ha l’obbligo di issare una bandiera”.
Poche righe che ricordano come andrebbe fatto il lavoro del giornalista, ma che evidenziano anche come un tempo un giornale creava si più discussioni, ma specialmente generava più partecipazione per temi che interessavano tutta la collettività, mentre oggi purtroppo non è più così.
 
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