Calici e Forchette, la resa dei conti

Una serata di confronto con i cittadini e i venditori per trovare nuove soluzioni

10/12/2024
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Una serata molto partecipata quella di martedì 3 dicembre e dedicata al confronto sullultima edizione di “Calici e Forchette”. La conferenza,  tenutasi nella Casa delle Associazioni di Mondovì Piazza, era aperta a tutti, commercianti e cittadini interessati ad ascoltare o a proprorre soluzioni per migliorare uno degli eventi più importanti dell’autunno monregalese e non solo e che fino ad un anno fa si chiamava “Peccati di Gola”.
Proprio il nome è stato uno degli elementi più ricorrenti della serata, tra chi lo rimpiange e chi per lapsus cita il vecchio nome.
E’ stato persino proposto di affiancare allo storico «Peccati di Gola» un secondo nome che di anno in anno identifica il tema della fiera.
Una delle tematiche più calde però, è sicuramente stata la dispersività dell’ultima edizione. Troppi pochi banchi per un percorso così lungo, che da piazza Ferrero finiva in Piazza Santa Maria. In più, è stata sottolieneata la disorganizzazione; nessun punto informativo, tanto che i visitatori chiedevano indicazioni ai venditori.
Inoltre, quasi tutti coloro che hanno preso la parola, hanno sottolineato come il rione di Piazza sia stato troppo abbandonato a sèstesso: un solo tendone in mezzo a una piazza Maggiore vuota e senza punti ristoro. Per tale ragione, la maggior parte degli intervenuti ha espresso la convinzione che la manifestazione debba essere concentrata nel rione basso della città, lasciando Piazza come anima culturale della fiera.
Un intervento interesante è stato quello di una commerciante di Breo che ha espresso il suo rammarico per l’installazione di un tendone esageratamente grande per una piazza come quella di Santa Maria, che ha di fatto oscurato tutte le vetrine che su di essa si affacciano. Di conseguenza, è nata la proposta di sistemarlo in piazza Ferrero, apparsa purtroppo vuota
Invece, è stata apprezzata e condivisa l’idea di far visitare, attraverso la fiera, il recentemente restaurato rione di Breo, uno dei punti fermi dell’amministrazione Robaldo per l’edizioni future di “Calici e Forchette”, oltre a quello di continuare a dare spazio ai prodotti locali, le De.Co, e non più ai prodotti nazionali, che d’altronde si possono trovare in una qualsiasi fiera. Tuttavia, proprio la decisione di non invitare più stand di altre regioni italiani ha creato un acceso dibattito. Così come la mancanza di un’area dedicata allo street food che da sempre attira un vasto interesse.
Ha riscosso critiche positive, invece, la non chiusura di Corso Statuto che avrebbe creato troppi disagi sia ai residenti che ai visitatori.
Infine, è stata condivisa l’idea di identificare «Calici e Forchette» con un determinato prodotto su cui incentrare la fiera.
D’altronde, Cuneo ha il marrone, Alba il tartufo, Piozzo le zucche e Mondovì?
La città della ceramica potrebbe puntare sulle bollicine dell’Alta Langa, sulle mele della Garzegna e magari sulla carne piemontese.
 
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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