Con il debutto nazionale al Teatro Carignano dell'Amleto di William Shakespeare, diretto da Leonardo Lidi, si apre il 6 ottobre alle 20 la stagione 2025/2026 del Teatro Stabile Torino.
Il testo è tradotto e adattato da Diego Pleuteri, nominato drammaturgo residente proprio a partire da questa stagione. Icona forte e carismatica, simbolo del teatro stesso, il personaggio di Amleto incarna l'essenza dell'umanità: per questo il capolavoro shakespeariano è stato scelto per aprire la stagione 2025/2026, che si intitola Essere umani nel 70esimo anno di attività del Teatro Stabile Torino.
La produzione di inaugurazione vedrà in scena Alfonso De Vreese, Ilaria Falini, Christian La Rosa, Rosario Lisma, Nicola Pannelli, Mario Pirrello, Giuliana Vigogna. Scene e luci sono di Nicolas Bovey, i costumi di Aurora Damanti, il suono di Claudio Tortorici, la cura dei movimenti scenici di Riccardo Micheletti. Regista assistente Alba Porto. Prodotto dal Teatro Stabile Torino, con il sostegno della Fondazione Crt, Amleto rimarrà in scena al Teatro Carignano fino al 26 ottobre, con recite accessibili nell'ultima settimana di programmazione.
Lidi, recentemente insignito del Premio Hystrio alla Regia 2025, sottolinea come l'Amleto rappresenti ancora oggi uno specchio per la nostra epoca: «può ricordarci, ad esempio - sottolinea il regista - di trattare bene gli attori che sono l'essenza del nostro tempo e che, per smascherare la corruzione del re, per rappresentare le nefandezze di chi ci governa, di chi ci uccide il padre e ci fotte la madre, abbiamo bisogno di una trappola per topi, una trappola chiamata teatro. Per fare questo ho scelto i miei magnifici 7: un cast di 7 possibili Amleti, capitanati da Mario Pirrello, in grado di raccontare una distanza indispensabile con l'identikit del personaggio, ma allo stesso tempo un'adesione speciale con l'anima del principe di Danimarca».