Una fiaccolata sotto il Grattacielo Piemonte per non dimenticare la crisi umanitaria in Siria

L’iniziativa promossa dalla Fondazione H.Opes e dall'Assessorato alla Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte, per mantenere alta l’attenzione sul dramma che sta vivendo il Paese mediorientale

Loris Puccio Conti 05/12/2024
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Una fiaccolata «per non far calare il buio sulla Siria» davanti al Grattacielo della Regione Piemonte. È stata questa, in una parola, l'iniziativa organizzata nella sera di lunedì scorso dalla Fondazione H.Opes e dall'Assessorato regionale alla Cooperazione Internazionale.

Negli scorsi giorni un'improvvisa offensiva delle milizie jihadiste ha portato la riconquista di Aleppo e l'incubo del fondamentalismo per milioni di persone. Quella calma apparente durata cinque anni sul fronte di guerra siriano è, così, venuta meno. I miliziani hanno approfittato di questi anni per riorganizzarsi e approfittare delle 'distrazioni' dei nemici. Infatti, la Russia e l'Iran, gli alleati di Assad, sono stati impegnati in Ucraina e a Gaza, in fronti di guerra, per l'appunto, assai più presenti nei temi del dibattito pubblico.

La fiaccolata sotto al Grattacielo ha inteso, così, riportare l'attenzione sulla riapertura di questa crisi umanitaria. Significativamente è stata esposta anche 'l'Icona dell'Intercessione', donata dal patriarca di Antiochia, Gerusalemme e Tutto l’Oriente, Youssef Absi, alla Regione Piemonte, in segno di riconoscenza per aver promosso e sostenuto azioni culturali e sociali intraprese in Siria, come il progetto ‘Scuola di icone’ tenuto dalla Fondazione H.Opes a Damasco proprio nel 2023.

«Il Piemonte è stato protagonista della ricostruzione della Siria – ha dichiarato l’assessore della Regione Piemonte alla Cooperazione Internazionale, Maurizio Marrone – quando in Europa nessuno si curava più del suo dramma ed è ora in prima linea per sensibilizzare le coscienze affinché in quella culla di Civiltà non ritorni a dettare legge un califfato di tagliagole. Il pluralismo religioso della Repubblica Araba Siriana è patrimonio dell’umanità intera e va difeso ad ogni costo dal fondamentalismo dei terroristi».

«In questi anni in Siria siamo riusciti ad avviare importanti progetti di ricostruzione, nella consapevolezza che il Paese possa rialzarsi solo partendo dai giovani – ha spiegato il direttore della Fondazione H.Opes Federico Gallas – e, grazie al contributo della Cooperazione internazionale della Regione Piemonte, abbiamo ricostruito l’asilo di Maaloula, dato vita alla Scuola di Icone di Damasco, creato il premio World Heritage Hero in memoria del professor Khaled al-Asaad ucciso dall’Isis e collaborato con il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale per formare giovani archeologi siriani impegnati nel restaurare i beni culturali distrutti dagli jihadisti. Speravamo che l’incubo del terrorismo fosse ormai un brutto ricordo, ma gli eventi di questi giorni ci ricordano che non è così».

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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