Rifiuti, le multe non fermano gli abbandoni

Dall’inizio del 2025, sono state 982 le sanzioni elevate, ma i cittadini non vedono miglioramenti

24/12/2025
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A Genova la situazione dei rifiuti resta fuori controllo. I dati della polizia locale certificano che dall’inizio del 2025 sono già 982 le sanzioni comminate, con 605 casi di abbandono di rifiuti generici, 377 per ingombranti e 60 denunce per discariche abusive. Numeri importanti che raccontano una città che fatica a garantire decoro e pulizia, soprattutto nei quartieri più popolari e lungo le arterie principali. Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, il quadro rischia di peggiorare ulteriormente. Più acquisti, più imballaggi, più cartoni e più sacchi sono una dinamica fisiologica in ogni città, che richiederebbe servizi potenziati, raccolte straordinarie e una programmazione efficace. A Genova, però, la percezione diffusa è quella di strade sporche, cassonetti stracolmi e rifiuti lasciati a terra, con interventi che non riescono a incidere sul problema strutturale.
La sindaca Silvia Salis ha presentato il cambio dei vertici di Amiu (con il presidente nominato Paolo Macchi) come l’inizio di una nuova fase, ma i cittadini sul territorio vedono soprattutto continuità nei disservizi. Il richiamo costante a una situazione ereditata difficile e alle responsabilità delle precedenti amministrazioni di centrodestra appare sempre meno convincente con il passare dei mesi. Governare significa prendere decisioni e risolvere problemi concreti, non riscrivere il passato. Il nodo centrale rimane la chiusura del ciclo dei rifiuti. La giunta Salis continua a rinviare le scelte strategiche, parlando di studi, simulazioni e valutazioni future su impianti e termovalorizzatore, mentre Genova continua a esportare rifiuti fuori regione. I costi elevati ricadono sui cittadini tramite una Tari che non accenna a diminuire, creando la paradossale situazione di pagare di più per avere una città più sporca.
La gestione attuale mostra i limiti di un approccio basato più sulla comunicazione che sull’efficienza. Senza una strategia strutturata e senza impianti funzionanti, le campagne di sensibilizzazione e le azioni occasionali non bastano. Il rischio concreto è che il Natale genovese diventi l’ennesima dimostrazione dei limiti dell’amministrazione, con rifiuti sparsi per le strade e disservizi che i cittadini subiscono quotidianamente.
I dati, le strade e la percezione diffusa raccontano una città più degradata e più disorganizzata. Il tempo delle giustificazioni per la giunta Salis sembra ormai scaduto, e l’emergenza rifiuti resta la prova più evidente della distanza tra le parole dei palazzi e la realtà delle strade.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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