Il delitto di Nada Cella e la telefonata rimasta nascosta per 28 anni

E’ quella tra il commercialista Marco Soracco e il suo legale di allora, l’avvocato Massimo Ansaldo, dove si parla dell’«amica di ballo»

20/02/2025
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Una telefonata di 28 anni fa e finora rimasta nascosta. E’ quella tra il commercialista Marco Soracco e il suo legale di allora, l’avvocato Massimo Ansaldo, dove si parla dell’«amica di ballo», cioè mdi Anna Lucia Cecere. Si arrichisce di un capitolo importante il processo, ieri alla seconda udienza, per decifrare il giallo di Nada Cella, la segretaria di 24 anni uccisa nel 1996 nello studio di Chiavari dove lavorava. Il processo vede imputata proprio l’ex maestra che deve rispondere di omicidio volontario e aggravato. 
Nel corso dell’udienza, la Corte di Assise, presieduta dal giudice Massimo Cusatti, ha deciso di includere nel fascicolo processuale la telefonata che risale al 31 maggio 1996 e finora tenuta nascosta dagli inquirenti fino ad oggi. Si sente parlare Marco Soracco che racconta al suo ex avvocato che la misteriosa donna di cui si parla sui giornali è «l’amica del corso di ballo». Ciò confermerebbe che il commercialista era consapevole della situazione di Cecere e del suo coinvolgimento nella vicenda. Era stato l’avvocato Gianni Roffo, difensore di Cecere, sostenuto dall’avvocato Andrea Vernazza, difensore di Soracco e della madre, a chiedere di non inserire la chiamata nel processo. Di tutt’altro avviso la Corte che invece ha ritenuto che la registrazione possa essere utile per chiarire il contesto della vicenda.
Oltre alla Cecere, sul banco degli imputati, figura anche Marco Soracco e l’anziana madre Marisa Bacchioni. Entrambi accusati di avere detto bugie al magistrato titolare dell’indagine Gabriella Dotto e avere favorito la donna negando il reale rapporto con Cecere.  Nell’ultima udienza sono stati ascoltati tre ex appartenenti alle forze dell’ordine. Massimo Tassinari, che si occupò delle intercettazioni nel 1996, Leonardo Famà, l’operatore del commissariato di Chiavari che ricevette la prima chiamata di Soracco e inviò la volante, e Pasquale Zazzaro, allora dirigente del commissariato, che ha descritto la scena del crimine. «Quando sono arrivato, la segretaria era già stata portata via». 
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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