Congratulazioni da tutto il Piemonte al nuovo Papa Leone XIV, lo statunitense Robert Francis Prevost.
Le Diocesi di Torino e di Susa si sono subito unite alla gioia della Chiesa e del mondo per l'elezione del sommo Pontefice.
«Al nuovo vescovo di Roma e pastore della Chiesa universale, successore di Pietro e dell'amatissimo Papa Francesco – scrive la Diocesi in una nota – vanno fin da ora sentimenti di grande affetto e riconoscenza per l'alto ministero che ha accettato di assumere, assicurando il nostro impegno per l'annuncio e la testimonianza del Vangelo in questo mondo che ha sempre più bisogno di pace».
Le Chiese di Torino e Susa sono state rappresentate al Conclave dal cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, ma anche dal cardinale Giorgio Marengo, missionario della Consolata, di origine torinese.
«Ora – affermano monsignor Alessandro Giraudo, vicario generale della Diocesi di Torino, e monsignor Daniele Giglioli, vicario generale della Diocesi di Susa – è il momento della preghiera per il nuovo Papa, per tutta la Chiesa e per il mondo, che in questa difficile stagione della storia, fra tante ombre e tanti motivi di preoccupazione, chiede a noi cristiani soprattutto un servizio: rendere testimonianza della infinita speranza che nasce dal Vangelo. Certi di poterlo fare nella comunione con Papa Leone XIV, riprendiamo il cammino sotto la sua guida nella sequela di Cristo Risorto».
Anche il governatore piemontese Alberto Cirio ha espresso il suo apprezzamento: «A nome del Piemonte sono orgoglioso di dare il benvenuto a Papa Leone XIV. Le parole di pace e di dialogo che ha usato nella sua benedizione al mondo da piazza San Pietro sono un messaggio prezioso per noi e per l'umanità intera, in un momento in cui è forte il bisogno di unità e di solidarietà tra i popoli».
Anche il sindaco del Comune di Torino, Stefano Lo Russo, ha dato il benvenuto della Città, «sperando di poterlo ospitare presto nella nostra città. Siamo certi che il suo pontificato proseguirà in quel cammino di pace e giustizia che Papa Francesco aveva intrapreso, guidando l'azione della Chiesa e delle comunità all'insegna dell'apertura e della solidarietà».
«Mai come in questo momento – ha detto il primo cittadino torinese – il mondo ha bisogno di messaggi di pace e accoglienza, come quelli contenuti nelle sue prime parole da Papa: in un tempo segnato da divisioni, conflitti e disuguaglianze crescenti, è forte la necessità di parole e gesti che unifichino, e l'augurio è che Papa Leone XIV continui a guidare lo sguardo della Chiesa verso gli ultimi, i poveri, i più bisognosi».
«Camminare insieme. Per costruire la pace. Nella sinodalità. Che è camminare insieme, impegno vivo nel quale i Comuni credono perché è per tutti e per tutte. È stato anche il titolo della nostra penultima Assemblea. Camminare insieme vale anche per i Comuni, per le comunità, per gli Enti locali. Abbiamo bisogno di ponti» – ha affermato Marco Bussone, presidente dell’Uncem - Unione nazionale dei Comuni e degli Enti montani.
Emozionato anche il senatore Roberto Rosso, vicecapogruppo di Forza Italia al Senato e vicesegretario regionale del partito.
«Con profonda emozione – ha dichiarato – accolgo l’elezione di Sua Santità Leone XIV, il cardinale Robert Francis Prevost, primo Pontefice statunitense della storia e nuova guida spirituale per milioni di credenti in ogni parte del mondo. Il momento che stiamo vivendo non è solo di grande significato per la Chiesa cattolica, ma anche per tutta l’umanità: l’elezione del Papa rappresenta un segno di continuità, di speranza e di rinnovamento».
«Viviamo tempi complessi – ha spiegato Roberto Rosso – segnati da guerre, disuguaglianze, solitudini. In questo contesto, la voce del nuovo Pontefice saprà essere un faro, una voce capace di parlare al cuore degli uomini, credenti e non, e di richiamarci a ciò che ci unisce: la dignità della persona, il rispetto reciproco, la ricerca della pace».
«Come rappresentante delle istituzioni e di un partito afferente al Ppe, ma anche come credente – ha aggiunto il senatore azzurro – sento il dovere di esprimere non solo il mio personale affetto e la mia vicinanza, ma anche l’augurio che il suo pontificato possa essere ricco di frutti spirituali, di dialogo tra i popoli, di attenzione verso i più fragili. Che il cammino del Santo Padre sia accompagnato dalla preghiera e dall’amore di tutto il mondo».