È uno dei momenti più importanti per i Carabinieri, un evento solenne che riguarda non soltanto l’Arma, ma il rapporto che si instaura con le comunità di riferimento. È quello del ‘cambio della guardia’ tra i comandanti regionali.
Nella mattinata di oggi, nella storica Caserma Bergia in piazza ‘Carlina’ a Torino, alla presenza delle più alte cariche del territorio, civili e militari, e dei gonfaloni degli enti locali, si è svolta la cerimonia con cui il generale di brigata Antonio Di Stasio ha ceduto il comando della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta al generale di brigata Andrea Paterna. Presente anche il comandante del Comando Interregionale Carabinieri ‘Pastrengo’, generale di Corpo d’Armata Riccardo Galletta.
Di Stasio lascia il Piemonte dopo due anni per assumere, a Roma, l'incarico di capo del Quarto Reparto del comando generale dell'Arma dei Carabinieri.
Paterna, romano, classe 1966, ha già comandato la Legione Carabinieri Calabria in Catanzaro e attualmente è il direttore dell'Istituto di studi professionali e giuridico militari della scuola ufficiali dell'Arma di Roma. Ha iniziato la carriera nel primo reggimento carabinieri Tuscania di Livorno con esperienza anche al Gis, Gruppo intervento speciale. È laureato in giurisprudenza e in Scienze della sicurezza interna ed esterna, ha conseguito un master in studi internazionali strategico militari e ha sostenuto il corso Issmi al Centro alti studi per la Difesa.
«Esprimiamo la nostra profonda gratitudine per lo spirito di abnegazione e la straordinaria umanità dimostrata dal primo all’ultimo giorno di servizio in Piemonte al generale Antonio Di Stasio. Il suo esempio continui a ispirarci» – hanno dichiarato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, ed Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, in merito alla cerimonia di cessione e assunzione del comando della Legione Piemonte e Valle d’Aosta.
«Auguriamo al neo comandante buon lavoro, nella certezza che il Piemonte saprà accoglierlo a braccia aperte. Sarà un piacere collaborare insieme per promuovere sicurezza e legalità, principi cardine della nostra Nazione. Viva l’Italia, viva l’Arma dei Carabinieri» – hanno concluso il presidente e la vicepresidente del Piemonte.
«Lascio questa sede e porto il Piemonte e la Valle d'Aosta nel cuore. Queste meravigliose regioni hanno costituito per me un grande insegnamento professionale e morale» – ha detto, con commozione, il generale di brigata Antonio Di Stasio nel suo saluto di commiato.
«Ho percorso questi due anni – ha affermato – cercando di dedicarmi ai territori e al loro bene con l'entusiasmo e la passione dello scolaro al suo primo giorno di scuola. In tutte le sedi, mai chiuso dentro la stanza di un ufficio, ho voluto parlare con e alle persone, cercando di cogliere l'anima dei luoghi segnati dalla storia, peraltro speciale, di ciascun territorio».
«Ho vissuto il privilegio – ha aggiunto – di aver potuto svolgere un lavoro creativo e orientato a favorire azioni costruttive, tentando di intercettare e comprendere le esigenze sociali e culturali dei territori, anche sforzandomi di dare contenuti di concretezza con l'entusiasmo di chi vuol credere che si possa, in qualche modo, contribuire a positivi risultati».
«Mi accomiato dal Piemonte e dalla Valle d'Aosta accresciuto nella persona e nell'anima per le esperienze vissute nel complesso, arricchito di quanto ho ricevuto in dono da meravigliose persone che ho incontrato lungo la mia strada e, certamente non ultimi, i miei Carabinieri di ogni grado e ruolo che ho visto - laboriosi e appassionati - aderire a una etica del lavoro e del servizio senza eguali e - silenziosamente - impegnati ogni giorno in prima fila nel non sempre facile compito di sostenere lo Stato nei loro territori di competenza» – ha concluso il generale Antonio Di Stasio.