Poteva causare una strage l’albero che domenica scorsa è caduto in corso Moncalieri a Torino, colpendo un’auto con a bordo due persone, padre e figlio, che stavano andando a prendere un aperitivo alla Gran Madre.
Il crollo sarebbe avvenuto per la «rottura dei cordoni radicali, mentre non è stata rilevata la presenza di marciumi radicali, né di alterazioni del legno a livello del colletto. In altre parole, il fusto alla base appariva sano e lo schianto è avvenuto in quanto le radici principali hanno ceduto per eccessiva trazione». Su questo potrebbe avere influito il maltempo dei giorni scorsi.
È quanto spiega una nota della Città di Torino, in seguito al sopralluogo dei tecnici del Verde pubblico insieme ai professionisti che lo scorso agosto avevano eseguito le analisi di controllo fitostatico della pianta, così come degli altri alberi della zona.
Secondo la scheda di analisi della quercia, pare non ci fossero «problematiche particolari e l'albero era stato iscritto alla classe B, ovvero con propensione al cedimento bassa».
Ora saranno effettuate analisi approfondite sulle cause della caduta «per verificare nuovamente le condizioni delle piante limitrofe, affinché il fenomeno non si ripeta. Da una prima analisi, considerate le dimensioni dell'albero, la sua inclinazione e il sito di radicazione – spiegano dal Comune di Torino – si può ipotizzare che gli intensi fenomeni atmosferici delle scorse settimane, a seguito del quale sono cadute o sono state abbattute perché pericolanti 52 piante, potrebbero essere una concausa dello schianto».
A luglio la Città di Torino ha in programma circa 260 abbattimenti, in gran parte di alberi secchi per la prolungata siccità del 2022 e del 2023, i cui effetti continuano ancora adesso.