Presentati questa mattina a Vercelli i dati dell’indagine realizzata dalla Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte sullo stato di salute delle cooperative nelle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli. La ricerca è stata realizzata dall’Ente camerale in collaborazione con Confcooperative Piemonte Nord, Legacoop Piemonte e AGCI Piemonte, con il supporto tecnico di Unioncamere Piemonte.
«Lo studio intende scattare una fotografia del mondo cooperativo nell’Alto Piemonte, mettendone in evidenza caratteristiche salienti e aggiornate, oltre alle prospettive per il futuro» ha commentato Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Piemonte. «Altri punti significativi toccati dall’indagine riguardano gli interventi realizzati per affrontare i cambiamenti demografici e favorire l’inserimento di giovani, nonché le azioni intraprese in ambito ESG, già adottate da oltre il 76% degli intervistati e fondamentali per uno sviluppo imprenditoriale sostenibile».
A illustrare uno spaccato dei dati è stato Rocco Casella, responsabile del Servizio Segreteria di Presidenza e Direzione e Informazione economica della Camera di Commercio: «Le cooperative attive al 30 giugno 2025 sono 482 e rappresentano poco meno dell’1% delle imprese attive dell’Alto Piemonte. Si tratta di una percentuale contenuta ma significativa, in quanto tali imprese danno lavoro a più di 23.000 addetti, l’8,8% di quelli complessivi del territorio, per un valore della produzione pari a poco più di 2 miliardi. Le realtà che compongono l’universo cooperativo risultano tra loro eterogenee sia per dimensione che per distribuzione settoriale, sebbene emerga una spiccata vocazione per il terziario, settore dove si concentra il 71,1% degli addetti e il 47,8% del valore della produzione».
La ricerca, che ha coinvolto l’universo delle cooperative attive delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, è stata somministrata a luglio 2025 con il supporto tecnico di Unioncamere Piemonte: hanno risposto nel complesso 105 cooperative, con un tasso di restituzione pari al 21,4%.
«L'indagine sullo stato di salute delle cooperative dell'Alto Piemonte ci restituisce l'immagine di un sistema di imprese che pur nelle difficoltà del presente è impegnato nella costruzione del proprio futuro» ha dichiarato Dimitri Buzio, presidente Legacoop Piemonte. «La carenza di personale adeguatamente formato resta una delle maggiori difficoltà per le imprese che nel contesto attuale sono chiamate a giocare la sfida della competitività anche sul piano dell’aggiornamento e ampliamento delle competenze del personale. Degna di nota è la particolare attenzione ai temi della governance tra le imprese interessate, contrazione demografica, con azioni mirate al coinvolgimento dei giovani, alle politiche di genere e di welfare. Segno di una cooperazione che intercetta nuove traiettorie di sviluppo in un impulso a innovarsi per continuare a rispondere ai bisogni dei territori».
Irene Bongiovanni, presidente Confcooperative Piemonte Nord, ha aggiunto: «Siamo in presenza di situazioni che trovano riscontro nei principali trend dell'economia e del mercato del lavoro. Sicuramente alcune assenze in ambiti particolari, sul fronte delle imprenditorialità più di confine, evidenziano una situazione che, pur complessa, determina una forte deterrenza rispetto a comportamenti non conformi alle norme in materia di lavoro. Il sistema di auto vigilanza affidato alle associazioni di rappresentanza è sicuramente disincentivante, per fortuna, rispetto a fenomeni che in altri ambiti rappresentano delle vere e proprie storture di mercato. Fanno ben sperare i segnali di tenuta complessiva e lo spirito di ottimismo perché rappresentano la base imponibile su cui costruire solide imprese al servizio dei territori e dei mercati».
Valentina Consiglio, consigliere camerale per il settore Cooperazione ha sottolineato come «l’indagine ha visto in questi anni una crescita in termini di partecipazione e contenuti: l’auspicio è che la rilevazione continui, approfondendo l’evoluzione di temi quali la longevità e l’intergenerazionalità. Una grande sfida a cui pensare è poi quella di strutturare un piano di economia sociale territoriale».
Il commento di Giuseppe D'Anna, presidente AGCI Piemonte Associazione Generale Cooperative Italiane, che non è potuto intervenire all’incontro è stato: «Nonostante si registri una flessione nelle nuove iscrizioni, il sistema continua a garantire una sostanziale tenuta, confermandosi un pilastro imprescindibile del nostro modello di welfare. In tale contesto, merita di essere richiamata la recente sentenza della Corte Costituzionale nella quale i Giudici, con espressioni di straordinaria chiarezza e profondità, hanno riconosciuto nella cooperazione “una forma avanzata di impresa”, fondata sui principi di mutualità, solidarietà, sussidiarietà e partecipazione democratica. Si tratta di un modello non surrogabile, profondamente radicato nella storia del nostro Paese e tuttora in grado di offrire risposte innovative alle esigenze sociali ed economiche delle comunità».
FOTOGRAFIA AL 30 GIUGNO 2025
Al 30 giugno 2025 si contano 482 cooperative attive con sede nelle province dell’Alto Piemonte: esse rappresentano lo 0,8% delle imprese attive sul territorio, il 21% del sistema cooperativo piemontese e lo 0,8% di quello italiano.
A conferma della forte vocazione del sistema cooperativo verso il terziario, le cooperative si concentrano prevalentemente nei servizi orientati alle imprese, settore che raccoglie il 36,7% del totale, e nei servizi rivolti alle persone, con il 25,7%.
Rispetto all’insieme delle restanti forme giuridiche il sistema cooperativo risulta caratterizzato da una maggiore incidenza di imprese femminili (pari al 29,3% a fronte del 22,8%), mentre appare decisamente più bassa la quota di imprese straniere (3,9% contro l’11,4%) e giovanili (2,1% rispetto all’8%).
FATTURATO E OCCUPAZIONE
Le imprese rispondenti hanno indicato un peggioramento dell’andamento del fatturato 2024 che risulta in diminuzione per il 21% (era il 15,3% nel 2023) e in aumento per il 42,9% (era il 48,3% nel 2023). La performance del Piemonte Nord Orientale risulta comunque migliore rispetto al dato regionale complessivo, che vede una diminuzione del fatturato 2024 nel 23,1% dei casi e un aumento solo nel 39,8% delle imprese intervistate.
Dal punto di vista dell’occupazione la situazione appare stazionaria, analogamente a quanto rilevato nell’indagine precedente e in linea con il risultato regionale, ma con un aumento della quota di rispondenti che ha riscontrato un calo occupazionale nel 2024 (12,4% contro l’8,5% del 2023).
Dalle previsioni relative all’intero anno 2025 è emerso, nel complesso, un leggero aumento della percentuale di imprenditori ottimisti: 80% rispetto al 76,2% del 2024 con un sentiment più alto della media regionale (70,1%). A livello settoriale i comparti più ottimisti sono “Abitazione”, “Credito, finanza, assicurazioni e mutue” e “Turismo”, mentre i settori cooperativi più in difficoltà sono risultati “Agricoltura e pesca”, “Consumo” e “Servizi”.
RISORSE UMANE E COMPETENZE
Il 64,6% delle cooperative rispondenti ha assunto nuove risorse umane tra il 2024 e il primo semestre 2025 (in diminuzione rispetto al 70,3% del periodo 2023-primo semestre 2024): ben il 55,2% ha riscontrato difficoltà nell’individuare profili professionali idonei. La mancanza di candidati e l’inadeguatezza di formazione/competenze rappresentano le principali cause di questa criticità. Il 41,7% delle cooperative ha previsto nuove assunzioni per i prossimi mesi, principalmente per sostituire personale in uscita (60%), ma con una percentuale comunque significativa di imprese (40%) intenzionate ad assumere a fronte di un ampliamento dell’attività imprenditoriale.
Nelle cooperative intervistate, il 20% degli occupati è un giovane under 35. Il 68,1% delle imprese ha adottato azioni specifiche per rispondere alle sfide legate alla transizione demografica, attraverso interventi quali “Inserimento di giovani tramite tirocini, apprendistato” (realizzata dal 68,8% del campione), seguita da “Collaborazioni con scuole, enti di formazione per attrarre giovani” (51,6%) e “Iniziative di formazione intergenerazionale” (34,4%).
ESG (ENVIRONMENT, SOCIAL, GOVERNANCE)
Il 76,6% delle cooperative intervistate ha adottato o pianificato almeno un’azione nei temi ESG: Environment (58,5%), Social (69,2%), Governance (47,9%).
Tra le azioni in ambito Environment emergono “Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili” (40,4%) e “Policy ambientale” (34%), mentre in tema Social spiccano “Politiche su salute e sicurezza dei lavoratori” (58,5%), “Presenza di donne in posizioni apicali” (56,4%), e “Politiche di inclusione e pari opportunità” (41,5%). Rispetto alla Governance si registra una maggiore attenzione in tema di “Policy anticorruzione” (38,3%) nonché l’interesse su “Politiche di gestione dei diritti umani” (25,5%), “Piano di sviluppo coerente con la transizione energetica” (24,5%) e “Report di sostenibilità” (22,3%).
La presentazione completa dei dati è disponibile sul sito della Camera di Commercio all’indirizzo www.pno.camcom.it.