Cornigliano imprigionata dai cortei rischia di morire

Commercianti disperati per la perdita dei clienti che per gli acquisti prenatalizi vanno altrove, mentre gli operai ex Ilva non cedono

Vittorio Magni 05/12/2025
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Cornigliano avrebbe dovuto vivere settimane di luce e rilancio. Le nuove luminarie natalizie, inaugurate da pochi giorni e diventate immediatamente popolari sui social, erano il simbolo di un quartiere che negli ultimi anni ha ritrovato decoro e vivibilità. Un’immagine nuova, pronta ad accompagnare il periodo più importante per negozi e attività locali.
Ma la delegazione si è ritrovata catapultata in un’altra realtà. I blocchi stradali organizzati dai lavoratori dell’ex Ilva, per scongiurare l’ennesimo rischio di chiusura degli impianti, hanno finito per isolare completamente il quartiere. Entrare e uscire è diventato complicato, in certi momenti impossibile. E mentre i metalmeccanici si preparano allo sciopero generale di oggi, sui social circola un volantino che convoca i cittadini in piazza Massena alle 16 per denunciare i disagi dei presidi: un malcontento che cresce giorno dopo giorno, soprattutto tra chi si sente di nuovo ostaggio di una crisi industriale infinita.
Il presidio permanente davanti alla fabbrica e i cortei degli ultimi giorni - dall’aeroporto ai tratti dell’A10, fino al ritorno in delegazione passando da Sampierdarena - hanno messo in ginocchio la mobilità e, soprattutto, il commercio. I commercianti denunciano di essere isolati. La clientela da altre delegazioni, indispensabile per molti esercizi, è quasi scomparsa. Infatti, ci sono attività che registrano cali di fatturato e altre che parlano apertamente di giornate con scontrini azzerati.
Il Civ di Cornigliano descrive un quadro che sfiora l’emergenza: alcune attività resistono grazie ai residenti, altre vivono ore decisive in un periodo che dovrebbe rappresentare la salvezza dell’anno. Il pre-Natale, invece, rischia di trasformarsi per molti in una perdita irreversibile. Al danno economico si somma un crescente senso di smarrimento. Perché al di là delle ragioni dei lavoratori, consumate da anni di incertezze e promesse mancate, il quartiere vive l’ennesima paralisi. Una vicenda che si trascina da troppo tempo e che oggi scarica tutto il peso sui residenti e sulle piccole imprese della delegazione. 
La comunità è spaccata: c’è chi difende la protesta degli operai, e chi denuncia modalità che stanno mettendo in ginocchio un territorio che aveva faticato per rialzarsi. I diritti finiscono per scontrarsi, senza una mediazione possibile sul campo, in attesa di una soluzione che riporti normalità e respiro economico. Così Cornigliano vive un paradosso evidente. Le luminarie brillano sulle strade rinnovate, raccontano un quartiere pronto alle feste, ma sotto quella luce si nasconde una quotidianità fatta di serrande abbassate, clienti che non arrivano e una delegazione che si sente ancora una volta bloccata. Un quartiere che aveva imboccato la strada del rilancio e che ora aspetta solo di tornare a muoversi.
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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