La Certosa di Pesio: una storia lunga secoli

Insieme a quella di Casotto fu costruita dopo l'epoca delle incursioni saracene

Alessandro Marini 20/09/2025
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L’estate sta per volgere alla fine, ma Valle Pesio non significa solo escursioni in montagna, poiché la città di Chiusa vanta una lunga storia e parte di essa è custodita all’interno delle silenziose e affascinanti mura della certosa di Pesio.
La certosa di Chiusa Pesio, così come quella di Casotto, risale al XII secolo, ossia a un periodo di ripresa in molte aree d’Europa che fece seguito alla decadenza dell’Alto Medioevo. La prima fu fondata nel 1173, mentre la seconda nel 1171, facendone la seconda più antica d’Italia, dopo quella di San Bruno, consacrata nel 1090. Entrambe vennero edificate in quanto volute fortemente dalla popolazione locale, dal momento che le incursioni saracene nelle valli avevano lasciato in eredità povertà e paura e perciò serviva un rifugio spirituale e in generale un punto di riferimento, che alla fine era una delle funzione dei monasteri nel Medioevo.
La Certosa di Pesio venne realizzata grazie a donazioni dei signori di Morozzo e delle popolazioni locali. Nei secoli svolse un’importante ruolo nello sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento nelle valli del Pesio. Tuttavia, in più occasioni si ebbero rivolte scatenate dagli stessi chiusaschi ai danni della certosa che in alcuni casi diventarono dei veri e propri assedi in cui si verificarono anche saccheggi, devastazione ed incendi. Anche a causa delle rivolte, la certosa venne abbandonata nel 1350, ma non rimase per molto disabitata, poiché nel XV secolo i monaci fecero ritorno. A partire dal 1803 con il dominio napoleonico e lo scioglimento dell’ordine dei certosini, entrambi i luoghi spirituali vennero abbandonati. La certosa di Chiusa Pesio divenne nel 1840 un prestigioso centro idroterapico, frequentato da alcuni dei protagonisti del Risorgimento italiano tra cui Camillo Benso di Cavour, Massimo d’Azeglio, e Maria Clotilde di Savoia. Dal 1934, invece, la certosa è ritornata luogo di preghiera grazie ai Padri Missionari della Consolata di Torino. 
La Certosa di Casotto, invece, venne acquistata da Carlo Alberto di Savoia nel 1837 che ne fece suo palazzo estivo, mentre Vittorio Emanuele II la usò come palazzina di caccia. Il Castello Reale di Casotto venne venduto nel 1881 da Umberto I, il secondo re d’Italia.
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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