Ad Alessandria la produzione si stima sui 30mila quintali
Nel Monferrato sono molteplici le varietà coltivate, mentre in Val Borbera la fa da padrona la Carla
Scattata a metà agosto la “vendemmia” delle mele, il frutto più presente sulle tavole, con una stima di produzione nazionale di circa 2,25 miliardi di chili, in calo del 3% rispetto allo scorso anno. Il dato varia però a seconda delle regioni: dal +5% del Trentino al -11% del Veneto sino al calo più significativo, purtroppo, per il Piemonte con un -15%.
A tracciare un bilancio è la Coldiretti sulla base dei dati Prognosfruit. Sul raccolto nazionale 2025 pesano, infatti, effetti dei cambiamenti climatici e gli attacchi di insetti alieni come cimice asiatica e Popillia japonica, che colpiscono i frutteti. La situazione è aggravata dalla riduzione dei prodotti fitosanitari autorizzati senza adeguate alternative di difesa integrata.
Il comparto rappresenta il 41% della produzione totale di frutta fresca piemontese, staccando di molto le altre specie: kiwi (19%), pesco (18%), pero (9%), susino (8%), albicocco (3%) e ciliegio (2%). Resta aperta la sfida economica poiché le nostre imprese vivono condizioni economiche difficili fra remunerazioni che non bastano neppure a coprire i costi di produzione e ritardi esagerati nelle liquidazioni, fino ad un anno dopo la raccolta.
Situazione stabile in provincia di Alessandria dove le previsioni si attestano sui circa 30.000 quintali, in linea coni numeri dello scorso anno. Le prime ad essere staccate sono le Gala, poi si proseguirà con le varietà più tardive: Renette, Stark, Golden e, tra le ultime, le Fuji.
Molte le varietà antiche coltivate in Monferrato esempi importanti di tutela della biodiversità come il Pom Marcon, Renetta ruggine, Ciucarina bianca, Limonina, Ciucarin-a Rusa, Carlo Rosso, Grigio Piemonte, Calvin, Gambafina, Piatlin o Ruscai.
In Val Borbera invece, nei comuni di Albera Ligure, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Carrega Ligure, Grondona, Mongiardino Ligure, Roccaforte Ligure e Rocchetta Ligure è la mela Carla a farla da padrona: ne sono caratteristiche la pezzatura media piccola, la buccia giallo verde con sovracolore rosso aranciato, la polpa bianca e il sapore dolce.
«In un’annata non facile per diverse tipologie di produzioni, le mele registrano una buona qualità con frutti dolci e succosi. Per garantire una maggiore costanza dei raccolti a favore dei consumatori italiani e di tutto il mondo che apprezzano le mele nazionali, è necessario continuare ad investire in sistemi di difesa attiva e passiva dai cambiamenti del meteo e dagli insetti alieni - ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Equa remunerazione ai frutticoltori, distintività del prodotto, promozione, aggregazione commerciale, origine in etichetta sui trasformati frutticoli: queste le principali sfide a tutela della melicoltura alessandrina. A livello commerciale serve una maggiore e più efficiente aggregazione, azioni strutturate di promozione per valorizzarne la distintività e tutelare l’origine della materia prima sull’etichetta di succhi, confetture e marmellate».
«Le riconosciute proprietà salutistiche della mela ne fanno un alimento prezioso alleato della salute, sinonimo benessere. Il famoso detto popolare ‘una mela al giorno leva il medico di torno’ ha un fondamento di verità: diversi studi dimostrano che può essere considerata a pieno titolo un farmaco naturale – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Salvaguardare le varietà antiche, e non mi riferisco ovviamente solo alle mele, è fondamentale per non impoverire la scelta a tavola con la rinuncia a determinati sapori e prodotti, per impedire che sparisca un patrimonio importante di biodiversità e quindi parte dell’identità ambientale e culturale del nostro territorio, una vera e propria tradizione che si tramanda di generazione in generazione».
L’Italia si conferma comunque il secondo produttore europeo, dietro la Polonia (+3%) e davanti a Francia e Germania, in una Ue dove si produrranno quest’anno circa 10,5 miliardi di chili di mele.