In Sala Rossa la discussione sulla delibera 'Vuoti a rendere' accende il dibattito

Scambio di accuse sulla proposta tra i partiti in Aula. Forza Italia durissima: Pd non è più partito moderato

Eliana Puccio 08/09/2025
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Al via oggi in Consiglio comunale, poi sospeso per mancanza del numero legale, la discussione sulla delibera di iniziativa popolare 'Nuove tutele per il diritto alla casa - Censimento e restituzione alla città di alloggi in stato di non uso', nota come 'Vuoti a rendere'. Un testo che, fin dalla sua prima presentazione, era stato attaccato dalle opposizioni, e che è arrivato in aula con alcune modifiche sostanziali e accompagnata da molti emendamenti, soprattutto da parte delle opposizioni.

Per i principali sostenitori dell'atto, i consiglieri di Sinistra Ecologista Sara Diena e Emanuele Busconi «la delibera ha il merito di aver messo al centro del dibattito politico il diritto alla casa e ci porta a interrogarci sul modello di città che vogliamo. Non è un attacco alla piccola proprietà, così come la destra vuole far credere attraverso l'ostruzionismo che porta avanti da mesi - precisano - ma vuole colpire le speculazioni su larga scala e rendere il diritto alla casa accessibile a tutti e tutte».

Sulla delibera per il diritto alla casa il capogruppo Pd Claudio Cerrato esprime «grande stima per il lavoro svolto dalle realtà del territorio che da anni si occupano della questione abitativa. Non si tratta di propaganda politica, ma di affrontare concretamente i problemi» e ribadisce che «abbiamo sempre affermato che non avremmo approvato lo strumento della requisizione delle abitazioni. Riconosciamo l'importanza dello strumento della delibera di iniziativa popolare, che rappresenta un segno di democrazia diretta che va rispettato, pur con le necessarie modifiche che come consiglieri siamo chiamati a valutare. Purtroppo oggi abbiamo assistito a una discussione drogata da posizioni ideologiche che hanno finito per sviare il confronto dai problemi concreti».

Fra i contrari al documento il vice capogruppo di Forza Italia Domenico Garcea secondo cui la delibera «è un provvedimento ideologico e profondamente sbagliato nei presupposti e nelle conseguenze e nonostante gli emendamenti il testo resta incentrato su strumenti coercitivi. Il vero problema non è nelle case private vuote, spesso legate a successioni, ristrutturazioni o legittimi timori dei proprietari, ma negli immobili pubblici lasciati abbandonati».

Anche per Pierlucio Firrao di Torino Bellissima la delibera «è una misura che richiama una visione bolscevica della città, dove la proprietà privata diventa un nemico da colpire, anziché un diritto da tutelare».

Nella maggioranza, contrario alla delibera anche nella nuova versione, il consigliere della Lista civica Lo Russo sindaco, +Europa, Radicali Italiani, Silvio Viale. 

Il segretario di Forza Italia Marco Fontana attacca: «Annotiamo che come sempre il Pd nasconde come lo struzzo la testa sotto la sabbia. L'istituto della delibera popolare è uno strumento non per aprire una discussione ma per approvare un progetto. Di quella delibera non c'è nulla da salvare se il Pd pensa di fare taglia e cuci significa che è la sua una posizione ideologica contro chi in questo paese lavora dalla mattina alla sera, paga il fottio di tasse che gente del suo partito ha inventato per acquistare delle abitazioni e mantenerle, applicando fino a quattro volte la tassazione sullo stesso bene. E ora portando anche solo in discussione una proposta incostituzionale di fatto dimostrano la loro concezione di proprietà privata, sì quella del soviet! Dove quello che è degli altri è loro, quello che è loro magari resta loro. Si facciano un esame di coscienza perchè da Askatasuna, alle norme sulla islamofobia, a questa farsa dimostrano che non hanno alcunchè di moderato!».

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