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Diritto all’abitare, Forza Italia attacca il Comune di Torino

Gli azzurri chiedono di ritirare la delibera che sancirebbe il diritto di requisire la case ai proprietari privati

Eliana Puccio #formatDate($detail.get("kcnt_cnt.cnt_date"))
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Mentre il Pd torinese cerca di puntellare la traballante alleanza con l’ala più estrema della sinistra, provando a risistemare il testo della delibera di iniziativa popolare ‘Nuove tutele per il diritto alla casa - censimento e restituzione alla Città di alloggi in stato di non uso’ che prevede la requisizione di alloggi ‘in stato di ingiustificato abbandono’, invitando i promotori del testo in Commissione a Palazzo Civico e chiedendo di emendare il testo, Forza Italia va all’attacco del documento.

«Chiediamo con forza il ritiro della proposta di delibera del Comune di Torino che prevede il diritto di requisire le case ai legittimi proprietari». Ad affermarlo sono il senatore Roberto Rosso, segretario provinciale di Forza Italia Torino e responsabile nazionale per gli Azzurri del Dipartimento Casa; Marco Fontana, segretario cittadino di Forza Italia a Torino; Federica Scanderebech, capogruppo del partito in Sala Rossa; Domenico Garcea, vicepresidente vicario in Consiglio Comunale a Torino.

«Il solo fatto che venga messa in discussione – affermano gli azzurri – rappresenta un vero e proprio attentato al diritto alla proprietà privata, che non ammette sfumature. Un proprietario ha il sacrosanto diritto di decidere se affittare o usufruire dell’appartamento, come e a chi affittarlo, e a quanto locarlo. Non ci possono essere margini di ambiguità su questo».

«In un Paese civile – spiegano – queste ovvietà non possono essere oggetto di interpretazioni. Comprendiamo che un’Amministrazione come quella di Lo Russo, che considera gli occupanti di Askatasuna come soggetti di diritti, abbia le idee confuse, ma qui siamo all’Abc. Così come non è pensabile aumentare l’Imu – peraltro la più alta d’Italia sulle seconde case – e la Tari, una tassa che dovrebbe essere basata sul consumo puntuale».

«Anche solo immaginare una requisizione di una proprietà privata non adibita a usi impropri è da film horror. Perché il Comune di Torino e il sindaco non requisiscono Askatasuna? Non siamo poi convinti che sia utile censire gli immobili sfitti: chi pagherà i costi di questo lavoro, se poi – come è ovvio – non si potranno requisire? Si tratterebbe di una spesa indebita, da Corte dei Conti. Il mercato delle locazioni lo crea appunto il mercato, non fantomatiche ronde punitive contro i proprietari».

«Se il Comune di Torino vuole davvero modificare il mercato – dichiarano gli esponenti di Forza Italia – ha un’unica strada: quella di incentivare l’affitto alle fasce più deboli in modo più vantaggioso rispetto a quanto fatto finora. Deve guardare il mondo della casa dalla parte di chi ha faticato decenni per comprarla, a causa di una tassazione che proprio il Partito Democratico ha innalzato a livelli intollerabili. Oggi chi rinuncia ad affittare lo fa sempre più spesso per mancanza di garanzie di tornare in possesso dell’immobile, dovendo affrontare spese folli causate da reiterati processi per sfratto, che spesso non portano al ristoro dei mancati introiti da locazione».

«La Giunta Lo Russo – concludono gli azzurri – come sempre vive in un altro pianeta: un’isola che non c’è, perché basata sull’ideologia, su una visione a senso unico e non sul contatto con la realtà. Oggi i proprietari sono soli; se venisse votata questa delibera, lo sarebbero ancora di più e si disincentiverebbe l’acquisto di case».

La prima stesura della delibera ha ricevuto parere tecnico negativo dagli Uffici del Comune di Torino, ma sinistra e M5s stanno provando a emendarla per renderla meno ‘comunista’ e più ‘votabile’. Chissà con che esito. Tutti i partiti di sinistra e i Cinque Stelle fanno a gara per provare a indorare la pillola, per rincorrere la sinistra più estrema, che tanto poi non li voterà comunque, come spesso capita. Sembra di tornare alla campagna elettorale, quando il Pd rincorreva i voti dei ciclisti più fanatici, promettendo lotta dura senza paura alle auto e faraoniche piste ciclabili, che ora stanno massacrando la viabilità della città.

Non è chiara la posizione del sindaco Stefano Lo Russo: è favorevole alla requisizione degli alloggi?

Anche la posizione dell’assessore alle Politiche Sociali, Jacopo Rosatelli, esponente di Sinistra Ecologista, è ambigua: finora non ha mai osato pronunciare la parola ‘requisizione’ o ‘esproprio’ in Commissione.

Intanto, la politica della Sala Rossa vive in un clima surreale, che sembra riportare Torino indietro agli anni d’oro del comunismo militante e di governo.

Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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