La Dia notifica una misura di sicurezza di 3 anni ad un genovese appartenente a clan mafioso

Aveva contatti con esponenti di Cosa Nostra

01/07/2025
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La Direzione Investigativa Antimafia, all’esito di delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Genova, per la stesura di una proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale, ex D.L.vo 159/2011, in collaborazione con la Divisione Anticrimine della Questura di Genova, ha eseguito un provvedimento emesso dal Tribunale di Genova – Sezione per le Misure di Prevenzione di applicazione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno per anni 3, nei confronti di un soggetto attualmente sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in Genova. Sul soggetto destinatario del provvedimento, già sottoposto alla misura di sicurezza patrimoniale della confisca dei beni, ai sensi dell’art. 12 sexies D.L. 306/92, proposta dalla D.I.A. e disposta con Ordinanza emessa dalla Corte di Appello di Genova nell’anno 2010, irrevocabile nell’anno 2012, gravano numerosi procedimenti penali e di polizia. Il complesso degli elementi di indagine rappresentati nella proposta, ha evidenziato come la pericolosità di quest’ultimo, nato nel capoluogo ligure, si sia espressa fin dagli anni '90. Numerose le condanne passate in giudicato subite dal proposto, tra cui la Sentenza emessa nell’anno 1999 per favoreggiamento della prostituzione continuato, per fatti-reato commessi nel mese di aprile 1992, la Sentenza emessa nel 2004 in ordine all’associazione di tipo mafioso, per fatti-reato commessi dall’anno 1990 al 2000, per aver fatto parte di un’associazione mafiosa capeggiata da FIANDACA Salvatore – soggetto preposto da MADONIA Giuseppe detto “Piddu”, noto boss mafioso e capo indiscusso di “COSA NOSTRA” nella Provincia di Caltanissetta, alla direzione ed organizzazione, quale capo, di una “decina” in Genova – ed avente, come altri componenti, FIANDACA Gaetano e FIANDACA Pietro, in veste di organizzatori di tutte le illecite attività unitamente al fratello Salvatore (tutti originari del nisseno) ed in particolare in relazione alla gestione delle attività illecite relative a lotto e totocalcio clandestini, unitamente ad altri personaggi di spicco della criminalità organizzata locale. Il proposto, inoltre, è stato condannato in via definitiva il 21.03.2025, con Sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova in data 01.07.2024, anche per interposizione fittizia di beni, favoreggiamento e falsità ideologica, per fatti-reato commessi dal 2012 al 2017.
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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