Non c’è pace per il capoluogo piemontese quando c’è una manifestazione. Ancora violenze. Ancora una volta treni bloccati. E otto agenti dei Reparti mobili della Polizia sono rimasti feriti nei disordini avvenuti a Torino durante la manifestazione «No Meloni Day». Lo rende noto la questura. Le prime tensioni si sono registrate alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, dove contro gli agenti è stato anche scagliato un tombino.
I disordini maggiori si sono verificati poco dopo all'interno della sede della Città metropolitana, in corso Inghilterra, dove è stato aperto un estintore, poi lanciato contro i reparti in servizio.
La situazione è tornata alla calma nel pomeriggio con lo scioglimento della manifestazione. È ripresa intanto poco dopo la circolazione dei treni dopo la bonifica dei binari.
Il corteo studentesco a Torino ha visto sfilare circa 1.300 persone, ha bruciato alcuni cartelli contro la guerra, davanti alla sede territoriale del ministero dell'Istruzione, in corso Vittorio Emanuele II. Scritte con minacce alla premier sono state fatte davanti alle Ogr. In corteo c’erano studenti e studentesse dei Collettivi ambientalisti e di quelli delle scuole superiori. Erano divisi in due spezzoni che hanno preso percorsi differenti: da una parte i ‘Fridays for Future’ e dall'altra i Collettivi studenteschi.
Sono due i giovani fermati dalla polizia durante le tensioni scoppiate davanti alla sede della Città metropolitana di Torino, in corso Inghilterra, a margine del corteo studentesco per la manifestazione «No Meloni Day».
Dopo l'identificazione entrambi sono stati rilasciati. Gli studenti avevano anche bloccato la strada in attesa del ritorno dei compagni fermati. Gli organizzatori affermano di avere «alcuni studenti feriti» tra le loro fila e dopo il rilascio dei giovani la manifestazione si è sciolta, «ma la nostra lotta continua, non ci fermiamo qui» aggiungono.
Il corteo dei ‘Fridays for Future’, che non ha preso parte ai disordini, si era già concluso in precedenza ai Giardini Reali.
«Gli attacchi, anche personali, alla premier Giorgia Meloni raccontano la pochezza della narrazione. L’utilizzo di certi stereotipi risulta grottesco, disdicevole e meglio di ogni altra cosa mostra l’ignoranza e l’assenza di argomentazione politica di un certo tipo di opposizione» – ha dichiarato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. «Tutto si riassume – ha affermato – e presta il fianco all’ennesima violenza inaccettabile e al menefreghismo che tengono in scacco chi lavora. Esprimo la mia piena solidarietà a chi ha dovuto sopportare disagi e a tutte le Forze dell’ordine in servizio».
Dura presa di posizione del sindaco del Comune di Torino, Stefano Lo Russo. «Manifestare pacificamente le proprie idee – ha affermato – è un diritto fondamentale e parte essenziale della nostra democrazia. Questo però non può essere confuso con atti di violenza o danneggiamenti, che condanniamo con fermezza e senza alcuna ambiguità».
«Desideriamo esprimere la nostra solidarietà alle Forze dell’ordine coinvolte nei disordini e agli agenti rimasti feriti» – ha dichiarato il primo cittadino.
«Le azioni messe in campo dai giovani e meno giovani a Torino in occasione del ‘No Meloni Day’ svelano una volta tutte come la causa ‘Pro Pal’ e quella ambientalista costituissero solo una scusa per nascondere la vera natura eversiva di tali movimenti violenti. Ora con le loro azioni evidenziano lo stupro di parole come pace, libertà, diritti se pronunciate da persone come loro. Chi difende questi valori non lancia estintori, non tenta di assaltare le stazioni, non paralizza una città. Ovviamente, dietro ci sono i soliti partiti politici che ad ogni occasione sventolano copie della Costituzione contro la maggioranza, ma poi lasciano i propri adepti violarne i contenuti più profondi. Esprimiamo la nostra solidarietà alle Forze dell’ordine, al Governo e alla presidente Meloni. La teoria del terrore e della violenza non vincerà mai, fino a quando saremo alla guida del Paese». Ad affermarlo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretari provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino.
«Quanto accaduto a Torino – ha rincarato Roberto Ravello, vice capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte – rappresenta l’ennesima, inaccettabile degenerazione di una piazza che pretende di parlare a nome di tutti mentre distrugge tutto ciò che tocca. Ciò che dovrebbe essere protesta diventa caos sovversivo, intimidazione, prepotenza. È una deriva che offende la città, svilisce la democrazia e calpesta ogni senso di responsabilità civile».
«Chi usa gli studenti come scudo per giustificare irruzioni, vandalismi e assalti ai luoghi pubblici – ha concluso – tradisce non solo la causa sociale che dice di difendere, ma l’intera comunità».