Rifiuti speciali, arriva il Piano piemontese

Palazzo Lascaris vota la deliberazione su Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali e Piano di monitoraggio ambientale

Eliana Puccio 17/04/2025
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La Regione Piemonte vara il Piano per i rifiuti ‘speciali’.

Il Consiglio Regionale ha approvato la deliberazione che riguarda il Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali e il Piano di monitoraggio ambientale.

L’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ha riassunto le fasi di discussione in commissione del provvedimento e al termine ha dichiarato: «Per la prima volta, all’interno del Piano di gestione dei rifiuti speciali, una sezione è dedicata ai fanghi da depurazione, anche quelli provenienti dalle acque reflue. Questo Piano, che completa l’aggiornamento della pianificazione regionale dei rifiuti, si inserisce in un grande disegno nell’ottica del potenziamento dell’economia circolare con la possibilità di utilizzare i 36 milioni dei Fondi europei di sviluppo regionale dedicati all’economia circolare, per cui usciranno entro l’anno bandi specifici».

I rifiuti speciali – distinti tra pericolosi e non pericolosi – riguardano undici diverse filiere, tra le quali: fanghi da depurazione, detriti da lavorazioni edili, olii minerali esausti, pneumatici, imballaggi, pile e batterie, rifiuti sanitari e anche i ‘Raee’, ovvero i rifiuti derivanti da apparecchiature elettroniche ed elettriche.

L’obiettivo del Piano è quello di ridurre almeno del 5% la produzione dei rifiuti speciali non pericolosi e almeno del 10% la produzione dei rifiuti speciali pericolosi e garantire un conferimento in discarica di rifiuti speciali non superiore al 5% del totale, in peso, dei rifiuti speciali prodotti.

Nel dibattito precedente all’approvazione finale della delibera sono intervenuti i consiglieri Sergio Bartoli (Lista Cirio), presidente della Commissione Ambiente, e Alberto Unia (M5s), vicepresidente della stessa Commissione. Entrambi hanno presentato diversi emendamenti di carattere tecnico e di coordinamento, che sono stati approvati.

Nelle dichiarazioni di voto finali sono intervenute le consigliere Pd Gianna Pentenero, Nadia Conticelli, Emanuela Verzella, che hanno criticato il provvedimento affermando: «In questo documento di programmazione manca una visione ampia e un vero indirizzo politico. Il Piemonte ormai è terra di discariche: importiamo grandi quantità di rifiuti a basso valore che finiscono solo nelle nostre discariche e invece esportiamo rifiuti da cui potremmo trarre energia e valore aggiunto. Le nostre discariche si esauriscono e richiedono nuovo suolo, come anche gli impianti tecnologici per il trattamento che richiedono spazio e investimenti. Dobbiamo avere nuove strategie che disincentivino le discariche e creino filiere migliori per la raccolta differenziata e per il riciclo che potrebbe portare sul nostro territorio maggior profitto».

Anche la consigliera Alice Ravinale (Avs) ha espresso le sue contrarietà, spiegando di non avere fiducia nel Piano, perché «pone obiettivi praticamente impossibili da raggiungere, come ha detto in commissione il presidente dell’autorità dei rifiuti Paolo Foietta. È un piano destinato a rimanere sulla carta. Sarà necessario approntare una nuova linea di incenerimento e quindi non verrà sostenuta la raccolta differenziata. Sono impressionanti i dati sull’import-export dei rifiuti; il valore economico del ciclo dei rifiuti è pericoloso anche in relazione alle possibili connessioni con la criminalità».

Alberto Unia (M5s) ha dichiarato: «Si tratta di un documento molto tecnico. In realtà, i rifiuti sono molto aumentati e la raccolta differenziata sta peggiorando. Bisogna sensibilizzare meglio i cittadini: abbiamo la necessità di costruire una nuova linea dell’inceneritore del Gerbido, quindi abbiamo evidentemente sbagliato qualcosa».

Il consigliere Roberto Ravello (FdI) ha invece espresso il proprio apprezzamento: «Con l’approvazione di questo Piano possiamo accedere ai 36 milioni di euro di fondi Fesr. Sono fondi per il riciclo e il riuso. La nostra è una visione realista del fare ambiente: un nuovo modello di gestione per ridurre i conferimenti in discarica. Anche nella raccolta dell’amianto, rifiuto speciale pericoloso molto presente in Piemonte, siamo avanti. Ci vogliono risorse adeguate che aiutare il sistema economico ad adattarsi alla situazione attuale».

Fabrizio Ricca (Lega) ha quindi approvato il Piano dicendo: «Siamo soddisfatti del Piano ridisegnato, che guarda al futuro, trasformando gli scarti in risorse. Il Piano va nella giusta direzione con un sistema concreto rivolto alle imprese».

«Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto – ha ribadito Carlo Riva Vercellotti, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale – ed esprimiamo, in modo convinto, voto favorevole. Con il Piano di gestione dei rifiuti speciali approvato si completa l’aggiornamento della pianificazione regionale dei rifiuti dal momento che, per quanto riguarda i rifiuti urbani, nella precedente legislatura, il Consiglio regionale aveva approvato il Piano di gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate».

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