Inserire nel nuovo nomenclatore nazionale le prestazioni nutrizionali: questo l’obiettivo di una serie di incontri, avviati già sabato, dell'assessorato alla Sanità della Regione Piemonte per trovare strategie e azioni concrete da mettere in campo per giungere a una soluzione in breve tempo.
«Il Piemonte, Regione che si è sempre contraddistinta per la presenza di una eccellente rete assistenziale in ambito nutrizionale, ha pesantemente risentito della mancanza di prestazioni nutrizionali all’interno del tariffario nazionale della specialistica ambulatoriale – ha spiegato l'assessore alla Sanità -, poiché l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore nazionale, alla fine del 2024, ha determinato la cancellazione delle prestazioni nutrizionali fino ad allora presenti in quello regionale».
A parlarne in un incontro video l’assessore alla salute della Regione Piemonte, Federico Riboldi, con ildirettore regionale della Sanità, Antonino Sottile, il Delegato per i Lea e il nomenclatore nazionale della federazione nazionale degli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, nonché presidente dell’ordine di Torino, Aosta, Alessandria e Asti, Giuseppe Smeraldi, il presidente della Commissione di albo nazionale dei dietisti, Marco Tonelli, e la delegata della commissione di albo dei dietisti dell’ordine di Torino, Aosta, Alessandria e Asti, Maria Vittoria Mancino.
Un primo incontro a cui ne seguiranno altri direttamente in Grattacielo Piemonte per affrontare il tema e riuscire a superare la criticità non solo a livello regionale, ma nazionale: «L’obiettivo – ha proseguito l’assessore Riboldi - è di inserire le prestazioni nutrizionali nel nomenclatore nazionale assicurando ai cittadini appropriatezza e sicurezza delle cure erogate e per ridurre l’inaccettabile disuguaglianza nell’accesso alle cure fra le diverse Regioni. Per questo motivo, in qualità di Coordinatore Vicario, porterò la questione anche all’attenzione della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni».