Prendersi cura della propria città, in prima persona, senza delegare tutto ad altri, ma anzi collaborando con chi abita e vive i nostri spazi.
È lo spirito con cui è nato il progetto «Io sono Barriera», promosso dalla Parrocchia Regina della Pace e dal Sermig, con il sostegno di Amiat - Gruppo Iren.
Nella giornata di venerdì 26 luglio oltre 400 persone che risiedono o lavorano nel quartiere torinese Barriera di Milano si sono date appuntamento per ripulire le strade e le piazze dei luoghi in cui vivono.
Un ottimo esempio di cittadinanza attiva, che vuole anche vincere i pregiudizi e superare gli stereotipi di un quartiere che troppe volte è protagonista delle croniche cittadine solamente per episodi di violenza e spaccio di droghe.
Con l’iniziativa messa in campo invece si vuole far capire che Barriera di Milano è molto di più.
A lancio del progetto sono intervenuti nche il prefetto di Torino, Donato Cafagna, il sindaco della Città di Torino, Stefano Lo Russo, e il presidente della Circoscrizione Sei, Valerio Lomanto.
«Siamo in tanti a prenderci cura di Barriera – spiega il parroco don Andrea Bisacchi – iniziando dalla pulizia delle strade: un segno di educazione civica per i tanti giovani che hanno aderito e un segno di speranza che coinvolge la buona volontà della gente che torna a prendersi cura del proprio quartiere».
L’appello è stato rivolto ai residenti che sono scesi in campo insieme ai giovani arrivati da tutta Italia per trascorrere un tempo di servizio e formazione all’Arsenale della Pace di Torino.
Amiat, partner dell’iniziativa, ha fornito il materiale per le pulizie, oltre ad occuparsi dello smaltimento di quanto viene raccolto.
«Siamo orgogliosi di collaborare a questo evento, che ha coinvolto tanti giovani, ma non solo, sensibilizzandoli sull’importanza del rispetto dell’ambiente e del territorio, valori che Amiat condivide ed esercita in tutte le sue attività – commenta Paola Bragantini, presidente di Amiat - Gruppo Iren – e questa iniziativa è inoltre il segno di una positiva alleanza tra la nostra azienda e la cittadinanza, elemento essenziale per rendere efficaci e durature le attività di pulizia e cura che i nostri operatori e operatrici svolgono quotidianamente sul territorio».
I giovani si sono dati appuntamento in corso Palermo 109, all’ingresso dell’oratorio, proprio davanti alla «piazzetta dello spaccio», che nelle scorse settimane è stata «abitata» dall’oratorio stesso con le attività di Estate Ragazzi. È stato un gesto dal forte valore simbolico, che testimonia la volontà di riappropriarsi di spazi del proprio quartiere abbandonati all’incuria, al degrado, alla criminalità.