Tumori testa-collo in crescita, ma con la diagnosi precoce si salva l'80-90% dei malati

Tre giorni di screening gratuiti con Asl3 all'ospedale Micone, di Sestri Ponente, con l'équipe del dottor Marco Barbieri

Monica Bottino 15/09/2024
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Il fumo, insieme con l'alcol, è un fattore di rischio
«Sono circa 10mila ogni anno gli italiani che scoprono di avere un tumore-testa collo: si tratta di un tipo di cancro più diffuso di quanto si pensi, ma se diagnosticato precocemente si può arrivare alla guarigione nell’80-90 per cento dei casi». Il dottor Marco Barbieri, direttore della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria di Asl3, all’ospedale Micone di Sestri, racconta a che punto siamo con la diagnosi precoce e le terapie, e lo fa in occasione della campagna internazionale di screening «Make sense» che si svolge in tutta Italia da domani al 21 settembre, evento promosso dalla European Head and Neck Society. A Genova, alla Asl3, la sua équipe sarà impegnata in tre giornate di screening oncologico che si svolgeranno nei giorni 17, 18 e 19 settembre proprio presso l’otorinolaringoiatria del Micone, dalle 12 alle 16. La visita si compone di un’anamnesi e un approfondimento endoscopico se necessario per verificare eventuali problematiche. Per prenotare occorre inviare una mail a orl.sestri@asl3.liguria.it, «ma garantiremo comunque la presa in carico anche per le persone che non dovessero trovare posto in quelle tre giornate, o che magari, anziani, non hanno dimestichezza con la posta elettronica», dice il medico che è una new entry dell’azienda sanitaria genovese dopo 30 anni trascorsi al San Martino.
Dire tumori della testa e del collo è un modo di descrivere qualsiasi tipo di tumore che origini nella regione della testa o del collo, ad eccezione di occhi, cervello, orecchie ed esofago. Di solito nasce nelle cellule delle superfici di rivestimento, come la mucosa di bocca, naso e gola. Ci sono più di 30 aree all’interno della testa e del collo in cui il cancro può svilupparsi.
Quali sono i sintomi che devono allarmare?
«Dolore alla lingua, ulcere che non guariscono in bocca, o macchie rosse o bianche in bocca, dolore alla gola, raucedine persistente, difficoltà a deglutire, tumefazioni nel collo, naso chiuso da un lato anche con perdita di sangue sono tutti sintomi che - se persistono oltre le tre settimane - devono condurre la persona che li presenta a farsi vedere da uno specialista. È evidente, infatti, che si tratta di sintomi anche di altri problemi decisamente meno gravi».
Ci sono fattori di rischio?
«Il fumo e l’alcol sono fattori di rischio per questo tipo di tumore, insieme con l’Hpv: l’incidenza di cancro alla gola è in aumento a causa di alcuni sottotipi di questo virus».
Quello contro il quale esiste il vaccino proposto agli adolescenti?
«Sì, il vaccino copre la maggior parte di questi sottotipi, non tutti. Inoltre la campagna vaccinale è recente e ci sono giovani sotto i 40 anni che non sono vaccinati. L’incidenza di tumori della testa e del collo correlati all’Hpv sta aumentando velocemente in tutto il mondo, si tratta di pazienti generalmente più giovani, in buona salute, che possono anche non presentare una tipica anamnesi di abuso di tabacco e di alcol».
Quali sono le novità per diagnosi e cura?
«Con l’applicazione in endoscopia della fibra ottica siamo in grado di effettuare controlli efficaci che segnalano un’eccessiva vascolarizzazione di alcune parti della gola che nascondono un tumore anche se non ha ancora dato sintomi».
È difficile accedere a questi controlli?
«Assolutamente no, di solito lo specialista esperto, durante la visita, se si accorge che qualcosa non va, può procedere immediatamente a effettuare il controllo eondoscopico, che non richiede una preparazione da parte del paziente e si fa ambulatorialmente».
Aderendo alla campagna «Make Sense» offrite la possibilità dello screening gratuito e aperto al pubblico. Di solito le liste di attesa per le visite come sono?
«Grazie alla direzione di Asl3 posso contare su tre medici in più e abbiamo raddoppiato l’ambulatorio. Diverso il discorso potenziamento delle sale operatorie: mancano anestesisti e infermieri, qui come altrove». 
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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